Appuntamento con il Tempo

La filiale di Augusta sabato 27 Febbraio ha offerto la conferenza "Appuntamento con il Tempo" di Marcello Baudo. Oggigiorno tutti noi siamo abituati ad avere un orologio con noi, che si tratti di uno da polso, un ciondolo o semplicemente quello del nostro telefonino, ma questa è per l'uomo una grande conquista che si è evoluta nel tempo. In antichità la concezione del tempo era di tipo "ciclico", perché legata strettamente ai cicli solari, lunari e terrestri e ai Babilonesi dobbiamo dare il merito della suddivisione del tempo così come la intendiamo oggi. I loro sacerdoti iniziarono a misurarlo per determinare la cadenza delle loro festività, dividendo un giorno in 24 ore, un anno lunare in 12 mesi, i mesi in quattro settimane, una settimana in sette giorni. 

Le ore diurne iniziarono ad essere misurate con l'unico strumento disponibile al tempo: il sole! Le meridiane con l'ombra del loro gnomone scandirono le ore del giorno fino in età moderna. Ma come misurare il passare del tempo in assenza della luce solare? Per risolvere questo problema l'uomo si ingegnò con invenzioni strabilianti in ogni epoca: dagli orologi ignei (candele segna tempo), agli orologi ad acqua, cioè le clessidre (letteralmente "ruba-acqua"), ai primi medioevali orologi meccanici. Chi però spadroneggiò tra tutti fu la "clepsamia", ovvero la clessidra a sabbia, oggi semplice suppellettile, ma simbolo per antonomasia del Tempo, che fu usata fino alla rivoluzione industriale per misurare parti del tempo che l'uomo doveva impiegare per compiere una determinata azione. La clepsamia fu però scalzata dal podio nel XIX secolo dai primi orologi meccanici a scappamento che portarono con sé una grande innovazione sia in termini tecnologici, sia in termini di percezione del tempo, che da ciclica diventò lineare, con una misurazione che va all'infinito.

Dal 1900 in poi gli orologi meccanici si sono evoluti sempre più, fino ad arrivare agli orologi atomici, che teoricamente dovrebbero perdere un secondo ogni 15.000.000.000 di anni! Non sappiamo se vivremo abbastanza a lungo per constatare questo dato, ma una considerazione è d'obbligo: tutta questa tecnologia ci ha reso padroni del tempo; qualche misuratore ci dirà mai se spendiamo bene il nostro tempo? Seneca ci ricorda che il tempo è l'unica cosa che ci appartiene veramente e mai nessuno potrà restituircelo, eppure raramente siamo presenti e coscienti degli attimi che viviamo, lasciandoci sfuggire tempo prezioso dato in pasto ai desideri e agli ozi. Allora sarebbe bene cercare di usare il tempo che ci è concesso per migliorare noi stessi, impiegandolo anche per dare nutrimento alla nostra anima con i valori resi atemporali dai grandi filosofi del passato: Amore, Amicizia, Fratellanza, Onestà, Coraggio e Volontà.