GIORNATA INTERNAZIONALE DELLA DONNA
                       LA DAMA E L'UNICORNO  
                EDUCAZIONE AI CINQUE SENSI

Giorno 7 e 8 Marzo, in occasione della Giornata Internazionale delle Donna, Nuova Acropoli ha organizzato una conferenza dal tema “LA DAMA E L’UNICORNO-EDUCAZIONE AI 5 SENSI”.

Nella parte introduttiva, il presidente dell’associazione Elga Daniele, ha fatto una breve analisi sulla situazione della donna attuale: "A liberarci del concetto di donna esclusivamente casalinga e abnegata, proprio della decade degli anni ’50, il mito della falsa bellezza occupa un nuovo posto, infiltrando nelle donne l’incertezza e a volte il rifiuto del loro corpo perché al compararlo con i modelli attuali proposti dai mass media ne esce svantaggiata. […] La voce delle riviste esercita un’autorità ferrea anche se in modo invisibile, e noi, che abbiamo lottato per la nostra libertà, per la nostra indipendenza di criterio, ci troviamo a combattere contro un nuovo pericolo che può confondere le giovani donne e lasciarle alla mercé di questo giogo. […] 

Che ne è stato della rivoluzione sociale che ha fatto si che la donna ottenesse diritti, che sarebbe impossibile non riconoscere? Che cosa accade alla donna moderna? […]Nuova Acropoli propone un nuovo modello di donna, una donna filosofa capace di conoscere profondamente se stessa, migliorarsi e migliorare il mondo che la circonda, una donna che sa scegliere, decidere, organizzare la propria vita e quella della collettività, di mantenere un femminismo che non è più in guerra con gli uomini, ma insieme si risolvono problemi sociali e culturali." 

Questa prima parte si collega con il messaggio che ancora oggi ci trasmettono gli arazzi del ciclo “La Dama e l’Unicorno”, che si trovano al museo di CLUNY di Parigi, realizzati nel XV secolo e che ci propongono una donna intelligente, colta, con un profondo senso dell’estetica, intesa come bellezza interiore che poi si esprime nella bellezza esteriore.
Non sarebbe il caso di tornare a questa visione anziché soffermarsi solo sulla bellezza esteriore?!

Inizialmente, la Dott.ssa Francesca Santoro, grazie alla sua preparazione in Storia dell’Arte, ci ha illustrato la storia di questi arazzi fiamminghi e la straordinaria tecnica con cui furono realizzati. Si tratta di un ciclo di sei arazzi dove, secondo gli studiosi, l’autore ha voluto rappresentare, mediante simboli allegorici, l’evoluzione dei cinque sensi. 

Dei simboli però ce ne ha parlato la Dott.ssa Lucia Sinnona, spiegandoci che il ciclo di arazzi ci descrive il percorso che la dama intraprende attraverso i cinque sensi fisici, per sviluppare quelli più sottili dell’anima.
Così i sensi si evolvono dal tatto all’ AVER TATTO, che significa sapersi comportare e sapersi rivolgere facendosi comprendere; dal gusto all’AVER GUSTO per l’estetica, saper apprezzare il bello; dalla vista alla VISTA INTERIORE, ovvero avere obiettività, conoscenza, saper comprendere e chiedersi il perché delle cose; dall’olfatto al  FIUTO, intuizione, arte di scoprire ciò che sta al di là delle forme e parole; e infine dall’udito all’ ASCOLTO, prestare attenzione, avere disponibilità nel nell’ascoltare gli altri, scegliere la musica che ci infonde armonia.

 

Il tutto si conclude con l’ultimo arazzo, il sesto chiamato DISTACCO, nel quale troviamo la frase “A MON SEUL DESIR” (il mio unico desiderio) dove la dama decide di staccarsi dalle cose materiali e di liberarsi dalle false apparenze che, i cinque sensi non educati, le possono trasmettere.

La sfida che il mondo moderno pone alla donna e all’umanità tutta, esige un nuovo modello di donna: una donna filosofa, onesta, intelligente, equilibrata, fiduciosa, generosa, prudente, capace di realizzare le sue ambizioni scientifiche e/o culturali, cosciente di tutte le sue potenzialità e di metterle coraggiosamente al servizio della collettività.