2012. Anno Europeo dell’Invecchiamento Attivo e della Solidarietà tra Generazioni

                                    “ON/OFF?”
                                  GENERAZIONI IN CONTATTO

Noi tutti sappiamo quanto sia importante sapere di essere utili, sentire che la propria presenza è apprezzata, considerata valida ed accolta di buon grado da coloro che ci circondano. Ognuno insomma, sulla base delle proprie caratteristiche umane, competenze e personalità, ha il suo particolare apporto da offrire e vuole ricoprire, nella fattispecie, il suo piccolo ruolo da protagonista nella famiglia umana.

 

Uno sguardo veloce al nostro attuale quadro sociale, però, non può non farci notare quanto questo risulti difficile a chi si appresta all’invecchiamento. Esiste, infatti, un’artificiale corsa contro questa naturale tappa umana. La reazione psicologica dei molti è presto ritratta: si passa dall’abbrutimento e la chiusura verso un mondo che usa e poi scarta, al ridicolo tentativo di inventarsi ancora giovani ed al passo coi tempi ricorrendo alla moda, al lifting ed altri escamotage… vero è anche che, fortunatamente, non mancano gli esempi di chi riesce a vivere con tutta serenità anche il tramonto della vita.


La radice di tutto questo è da ricercarsi indubbiamente nella perdita del valore attribuito alla figura dell’anziano, un tempo identificato con il saggio, l’uomo d’esperienza, detentore di un bagaglio vitale da condividere e far fruttare fino all’ultimo dei suoi giorni. Chiaramente non è mai stato tutto così florido, ne ogni anziano può realmente dirsi portatore di queste caratteristiche, ma quest’immagine non esiste quasi più neanche nella semplice cultura cittadina, con i risultati che abbiamo analizzato. A pagare il fio di questa perdita di ruolo sociale ovviamente siamo tutti quanti noi!

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