CONVEGNO

 

LE ORIGINI DI ROMA FRA STORIA E LEGGENDA,

alla luce degli ultimi ritrovamenti archeologici

 

con il patrocinio del Ministero per i Beni e le Attività Culturali, della Regione Lazio, del Comune di Roma – Assessorato alle Politiche Culturali

e I° Municipio - Roma Centro Storico

 

I Sessione – Venerdì 11 novembre 2005 ore 17:30 – 20:00

“L’APPORTO DELL’ARCHEOLOGIA NELLA STORIA”

Moderatrice: Maria Sole Pomara

Come rappresentante di Nuova Acropoli, dò il benvenuto a tutti i presenti in questa prima giornata del Convegno “Le Origini di Roma fra storia e leggenda” e ringrazio i relatori intervenuti: il prof. Carandini, la dr.ssa Anna De Santis ed il dr. Francesco Di Gennaro, archeologi della Soprintendenza di Roma e la direttrice di Nuova Acropoli di Roma, Giulia Cardinale.

Sono relatori di eccezione, che avranno molto da raccontarci stasera e che - tengo a specificare -  si sono resi subito disponibili per questa iniziativa, in forma totalmente gratuita come è nello spirito del volontariato di Nuova Acropoli.

Prima di passare la parola ai relatori mi premeva raccontare come è nata l’idea di questo Convegno.

 

Ogni anno Nuova Acropoli si pone come obiettivo di realizzare un incontro di docenti e studiosi su un tema di cultura ed attualità, per raccogliere esperienze, ed anche proposte, riflessioni pratiche.

 

L’anno scorso, Anno Europeo dello Sport, abbiamo parlato di questa disciplina vecchia come l’Uomo che lo aiuta ad entrare in contatto con se stesso e con il suo corpo.

Quest’anno ci siamo ispirati ai primi articoli usciti sul Messaggero in febbraio sulle scoperte del prof. Carandini, scoperte che fanno imbarazzare anche gli storici più scettici. 

 

E come mai Nuova Acropoli si occupa di archeologia e di storia come in queste due giornate e al contempo anche di sport, ambiente, protezione civile, educazione di bimbi, mass media?

Semplicemente perché Nuova Acropoli è una scuola di Filosofia alla maniera classica.

Perché si occupa dell’Uomo e “tutto” rientra nell’interesse dell’Uomo

I primi filosofi greci erano matematici, cartografi, astronomi, poeti, perché per Filosofia alla maniera classica si intende una conoscenza globale, eclettica, finalizzata al miglioramento della qualità della vita, al superamento di limiti, paure, comodità per apprendere a lavorare in équipe, per migliorare la propria Storia, tema questo del primo intervento di stasera.

E allora passo subito la parola alla direttrice dell’Associazione Nuova Acropoli di Roma Giulia Cardinale.

“La Storia come Magistra Vitae”: Giulia Cardinale direttrice di Nuova Acropoli Roma

Come tutti gli anni ho partecipato al campo scuola 7 Giorni in Natura che Nuova Acropoli realizza a livello nazionale. Sette giorni per apprezzare attraverso escursioni e varie attività, la bellezza della natura abruzzese e allo stesso tempo per offrire un servizio di generosa gratitudine e di aiuto alla natura, con attività di prevenzione e spegnimento degli incendi.

 

Quest’anno c’è stata una novità, parallelamente al campo 7 Giorni in Natura si è svolto anche un campo di archeologia.

 

Compatibilmente agli impegni che avevo come volontaria, ho potuto partecipare alla lezione introduttiva di archeologia.

Ciò che ha colpito la mia attenzione è stata la chiarezza e la fermezza del docente nel definire l’archeologia non come una tecnica per scavare e recuperare oggetti di valore né come un modo per arrivare ad essere esperti tombaroli, ma come la scienza per fare storia.

 

Voglio porre l’accento sul valore della storia e su ciò che significa fare storia.

Spesso diamo poco valore alla storia perché la consideriamo parte del passato e, poiché noi viviamo nel presente, non ci è di alcuna utilità, affermando anche con una certa presunzione che il nostro tempo è migliore di quello passato. Pensiamo che la storia sia patrimonio esclusivo degli storici e spesso a scuola la storia ci annoia e si riduce in un lavoro di copia e incolla per superare un esame. (continua)

“Nuove scoperte e dati sulla Roma protostorica”: Anna De Santis e Francesco di Gennaro, Soprintendenza Archeologica di Roma

Nuove scoperte e dati sulla Roma protostorica: Anna De Santis

Alcuni ritrovamenti recenti, effettuati nell’attuale territorio di Roma illustrano con evidenza la ricchezza di informazioni che deriva dall’analisi sistematica dei complessi della cultura laziale del I periodo e la sua potenzialità per la ricostruzione della società laziale e dei processi che l’hanno interessata nel suo momento formativo. Il rituale funerario laziale soprattutto nelle fasi più antiche è caratterizzato da una particolare potenzialità esplicativa. Infatti sembra evidente che uno degli scopi di questo rituale sia quello di esprimere in modo compiuto, attraverso le caratteristiche specifiche e la combinazione dei materiali di corredo, i ruoli orizzontali e verticali e le identità sociali corrispondenti, all’interno sia delle singole unità familiari, sia della comunità nel suo complesso.

 

Nell’ultima fase dell’Età del bronzo finale compare nel Lazio una facies autonoma, il cui sviluppo corrisponde al I periodo laziale. (continua)

“La casa dei re e delle vestali nel Santuario di Vesta (VIII-VII sec. A.C.)”: Andrea Carandini, direttore degli scavi sul Palatino, professore di Archeologia e Storia greca e romana presso l’Università La Sapienza di Roma

Prima di tutto io sono gratissimo a voi che mi avete invitato, perché mi date l’occasione di parlare ad un pubblico, diciamo normale, non ai pazzi come noi archeologi, pieni poi di inimicizie, di preconcetti, di scuole, di controscuole, e quindi di avere un rapporto con dei cittadini per spiegare che cosa noi stiamo facendo.

 

Questa prima occupazione stabile del Campidoglio nell’età del protomedio, quindi diciamo dopo il 1700 a.C., è una cosa formidabile. Altrettanto formidabile è vedere in tombe dell’XI-X e inizio del IX secolo l’ancile, cioè lo scudo dei Salii che è il tipico scudo rituale ben noto all’archeologo classico. Questo capovolge completamente la visione dell’antichità.

 

Cioè noi eravamo abituati ai romani dell’epoca di Cicerone, dell’epoca di Cesare, dell’epoca di Augusto, dell’epoca di Costantino, ma non siamo abituati ai romani molto più antichi dell’VIII secolo per esempio, o dei latini che li hanno preceduti e che sono i loro antenati. Questo lo sapevano anche gli antichi; non è un caso che appunto la mitologia latina presenti tanti strati che chiaramente si succedono e quindi in qualche modo, in senso molto lato, si armonizzano a questo fatto che Roma non è nata in un solo giorno.

(continua)