Il 25 giugno é stata organizzata da Nuova Acropoli, una visita al museo archeologico di Pratica di Mare, antica Lavinium.

Uscendo dalla Pontina, siamo giunti all’antico borgo di Pratica di Mare, proprietá della famiglia Borghese. Dopo una breve sosta è arrivata la nostra guida, il Sovraintendente archeologico. Siamo giunti davanti ad un vasto ed incolto terreno; quel luogo, che sembrava abbandonato, era la gloriosa Lavinum, fondata da Enea, quando vi approdó dopo la sua fuga da Troia. Anticamente questa area, ora deserta, era piena di vita e di abitanti. E’ qui che è sepolto l’antico eroico Enea, qui, infatti, abbiamo ammirato la sua tomba a tumulo, emozionati, ma allo stesso tempo amareggiati per lo stato di questo reperto archeologico, che rischia di essere corroso anche dagli escrementi dei volatili. Poco piú avanti, ci ha spiegato il sovraintendente, passava la via commerciale, frequentata nell’etá del bronzo, come testimoniano i ritrovamenti di tombe infantili. Vi era anche una sorgente, ancora viva fino a qualche anno fa.

Camminando tra le sterpaglie, siamo giunti ad un capannone, al cui interno erano tredici altari. In questo luogo, intorno alla metá del VI secolo, nacque un santuario che traeva il nome proprio dagli altari rinvenuti. Questo complesso archeologico è interessantissimo ed unico nel suo genere. A testimonianza della vita del santuario sono stati ritrovati degli ex-voto di terracotta, statuine di animali ed arti umani, ora conservati al museo di Lavinium (in passato Casa dei Carabinieri), che abbiamo visitato a conclusione della nostra visita. Appena entrati nell’atrio del museo, abbiamo potuto ammirare la statua di Minerva Tritonia, nella seconda sala le riproduzioni di statue e gioielli, mentre nella terza sala, che con un sistema di realtá virtuale e giochi di luci affascina il visitatore , era la sala dedicata ad Enea, tutta blu come il mare Egeo.

 

E’ stata una visita emozionante e ricca di informazioni messe in risalto dalla capacitá e dall’amore degli archeologi che hanno saputo valorizzare tutto ció e metterlo a disposizione.

 

Un ringraziamento particolare va alla direttrice del museo, dott.ssa … che ha saputo collocare ogni reperto con estrema cura, dandogli vita con luci, suoni e proiezioni virtuali.

 

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