Nebbie nordiche in terra sicula. Trekking Bosco di Malabotta.

E chi lo avrebbe detto che i megaliti più sconosciuti di Sicilia sarebbero sembrati ancor più misteriosi nella fitta coltre di nebbia di una tranquilla domenica d'autunno?


Il Caso, sempre Lui... ha fatto sì che i giovani Acropolitani della filiale di Catania, dopo aver abbandonato calde coperte per essere puntuali alle sette di mattina davanti la sede, si siano messi ugualmente in marcia nonostante le minacce di nubifragio su tutta l'isola per raggiungere un luogo che, perlomeno sulla carta, doveva offrire alla vista splendidi panorami, unitamente al mistero irrisolto di questi grandi menhir (blocchi di pietra) dalle forme evocative.


Prima su tutte l'Aquila il cui becco orientato verso Nord indica alle anime il luogo verso cui incamminarsi dopo la morte, una sconosciuta Necropoli ove lasciare i resti mortali per dirigersi più leggeri verso l'Inconoscibile Aldilà.


E poco distante ma pur sempre celata dalla nebbia stava in contemplazione la misteriosa Madonna Orante, a mani giunte i verso Occidente. Di fronte a lei quasi a vegliarla e a proteggerne la quiete un maestoso volto di uomo, forse un guerriero, i cui lineamenti chiari si stagliavano nel grigio indistinto.
Così, tra queste misteriose sagome evocative il gruppo procedeva ora a ranghi serrati, ora in ordine sparso, esplorando la zona e cercando di percepirne la sottile qualità di energia vibrante, proveniente dai menhir ma anche dal vasto altopiano, così esposto all'influsso dei Quattro Venti.


Abbandonato il posto è stata la volta della passeggiata nei boschi di castagno. Come accade in ottobre già altri viandanti avevano raccolto la gran parte dei frutti spinosi, tuttavia, unendo gli sforzi si è riusciti a coglierne più d'una busta.


Nel primo pomeriggio il gruppo si è mosso compatto sul sentiero fangoso dei Patriarchi, cioè di quegli alberi secolari, maestosi, che con i loro rami nodosi avvolti nella nebbia evocavano suggestioni degne di una fiaba.


Cosa si può dire alla fine del viaggio? Ne è valsa la pena? Probabilmente sì,  un'escursione così certo non andrà dimenticata.