Piccolo Teatro o Ginnasio Romano

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Il cosiddetto “Ginnasio Romano” venne portato alla luce nel corso di una campagna di scavi effettuata nel 1864 dall’archeologo Saverio Cavallari.

Il monumento è localizzato nell’immeditata periferia sud di Siracusa, vicino a quello che era l’antico foro romano della città e a ridosso dell’antica via Elorina che collegava Siracusa con la sua subcolonia.Il monumento è solo parzialmente conservato e, oggi, risulta semisommerso dall’acqua a causa dell’innalzamento del livello marino.L’edificio è solo in parte conservato.

Restano ancora visibili parte di un ampio quadriportico rialzato che lo circondava del tutto (di dimensioni approssimative di m 50 x 60), il basamento di un tempietto di tipo italico su podio con i numerosi resti architettonici e la cavea di un piccolo teatro. Sul posto vennero ritrovate anche alcune sculture oggi conservate al museo regionale “Paolo Orsi” di Siracusa.

Le statue conservate per intero sono quella di un magistrato romano togato e quella di una nobildonna romana. Queste hanno permesso di datare l’edificio al I sec. d.C. mentre alcune parti del porticato hanno un’antichità maggiore, risalendo probabilmente all’epoca greca.

Gli archeologi hanno avanzato varie ipotesi sulle funzioni dell’edificio, nessuna delle quali accertata definitivamente.

 

Per il monumento è stata proposta la funzione di ginnasio e di piccolo teatro di epoca romana.

Il ritrovamento poco lontano di una iscrizione latina in cui si cita la divinità Serapide, unitamente alle descrizioni di Cicerone, hanno fatto anche avanzare l’ipotesi che potesse trattarsi di un santuario dedicato a culti misterici di origine orientale. Questo anche in base a numerose analogie costruttive con il tempio di Iside ritrovato a Pompei.