"Avere amici o essere amici?"

In occasione della Giornata Mondiale della Filosofia indetta dall'UNESCO e con il patrocinio del Comune di Bologna - Quartiere Porto Saragozza, Nuova Acropoli ha promosso un dialogo filosofico che ha toccato diverse forme di espressione come l’Arte, la Letteratura, la Poesia, per riflettere insieme su un semplice interrogativo: “E noi, che genere di amicizia coltiviamo nella vita?"

Siamo partiti da un questionario con quattro domande, che abbiamo distribuito a conoscenti, colleghi, familiari e non solo... Queste stesse domande sono state proposte ai partecipanti durante la serata e hanno dato una direzione al nostro dialogo. Eccone una traccia:

1. Posso dire di avere dei veri amici?

2. Cosa è per te l'amicizia? Descrivila in tre parole...

3. In un rapporto di amicizia cosa sei disposto a donare?

4. Aristotele diceva “Chi ha molti amici non ha nessun amico”. Cosa ne pensi?

Dalle numerose risposte e dagli interventi artistici e filosofici messi in atto, si è evidenziato come tale sentimento, se correttamente vissuto, porti l’individuo a superare le barriere del proprio egoismo e ad aprirsi agli altri, sperimentando una comunanza di esperienze, vissuti, che superano le differenze caratteriali, culturali e sociali.

Abbiamo scoperto insieme quanto l'amicizia conduca uomini spesso diversi a costruire legami invisibili ma profondi, capaci di superare le barriere dello spazio e del tempo ed entrare talvolta anche nella storia.

Alla domanda “Cosa sei disposto a donare a un amico?”, molti hanno risposto il tempo, la propria presenza e disponibilità in una molteplicità di forme: ascolto, comprensione, sostegno, aiuto anche in termini materiali.

L’amicizia costituisce, dunque, uno strumento utile per quello che gli antichi definivano “l’esercizio delle virtù”, una via per educare gli individui alla generosità, imparando così a conoscere l’altro e a conoscersi. Ma non è certo facile coltivare questo alto sentimento con tutti coloro con cui condividiamo la nostra quotidianità...

Tanti sono gli ostacoli che si frappongono nella costruzione di forme autentiche di amicizia e spesso, come in molti hanno evidenziato, si finisce per avere molti amici ma non essere realmente amico di nessuno. Esistono diversi ostacoli sia nella capacità di saper donare il nostro tempo agli altri, sia nel vivere il presente insieme agli altri sforzandoci di essere autentici.

Tante sono le maschere che indossiamo ogni giorno, per farci accettare e per sentirci accettati.

Dunque il vero l’amico è colui che, come disse la volpe al Piccolo Principe nel libro di Antoine de Saint-Exupéry, riesce ad “addomesticare”, cioè a rompere le mille barriere che poniamo innanzi a noi stessi, per paura di essere feriti o di arrivare a comprendere il nostro io più profondo.

La nostra serata non poteva che terminare, quindi, con un messaggio-invito: dare valore al tempo trascorso insieme agli altri, che siano essi colleghi di lavoro o di università, familiari, amici stretti o anche il nostro vicino di casa, riscoprendo la nostra natura di essere umani dalla relazione amicale con gli altri individui.