Ciclo "I Racconti del Nilo"

             Hemiunu, Imhotep e il segreto delle Piramidi

A chiudere il ciclo “Racconti del Nilo”, Daniela Coccimiglio, ha cercato attraverso  storie e racconti di legare con un unico filo conduttore la grandiosità e il mistero che avvolge ancora oggi l’Egitto.

Il popolo dell’Antico Egitto ci ha lasciato grandi opere, le piramidi della piana di Giza ne sono il massimo esempio; ma si limitano ad essere delle semplici tombe, oppure celano un segreto che ancora oggi non è stato svelato? 

A cercare di dare una risposta a questa e ad altre domande che da sempre si pone la comunità scientifica, è l’Archeoastronomia una nuova branca della scienza che attraverso la tecnologia avanzata odierna cerca di trovare nella lettura del cielo degli antichi popoli delle spiegazioni sulla terra. Gli egizi erano maestri in questo. 

L’astronomia, prerogativa dei Sacerdoti del Faraone, rivestiva un manto di estrema sacralità. E tra questi grandi sacerdoti c’erano gli Architetti che in quanto uomini di grande cultura, figli della scienza, dell’arte, della religione e della politica sono stati capaci di innalzare grandi e maestosi monumenti non in onore a se stessi ma in onore alla legge della natura e per questo imperituri. A loro di certo era chiaro come astri e natura si muovessero in un'unica danza armonica e come nel tempo questa stessa danza cambiava ritmo: a loro era dato l’arduo compito di saperla plasmare. Le osservazioni del cielo, avevano come principali obiettivi quelli di avvicinare l’uomo a dio rendendo per l’appunto imperituro ciò che veniva realizzato.

Riportando il cielo sulla terra si è costruito in tutti i sensi l’immortalità, il passaggio dal mondo terrestre a quello celeste. Ciò che dobbiamo comprendere è che la grandezza di un impero non è data solo dalla maestosità delle opere costruite ma dalla profondità morale dei suoi abitanti. Noi realizziamo ciò che siamo. Un popolo lascia ai posteri ciò che è. L’Egitto è stato figlio del cielo perché gli stessi egiziani si sentivano figli degli dei.

Le Piramidi, dunque, sono veramente soltanto delle tombe?
Questo nessuno lo sa, ancora.
Sappiamo soltanto che, lungi dall’essere un luogo dominato dalla fredda oscurità della morte, la Piramide rappresentava, per gli antichi Egizi, un monumento sacro di luce, speranza, immortalità e prosperità eterna.