A cena con l’hidalgo. Nuova Acropoli Catania sulle orme di Don Chisciotte

Famosa per le sue imprese improbabili e per le eroiche battaglie, la favola bella di Don Chisciotte rivive in forma attuale nella consueta Cena a Tema di Nuova Acropoli Catania. Il 2 marzo scorso, presso l’ampio salone della scuola “G. Rodari” di Gravina di Catania, i soci dell’Associazione Culturale hanno messo su ambientazione, costumi, piatti tipici, ricerca ed uno spettacolo, per dare vita all’appuntamento culturale-ricreativo più pittoresco dell’anno.

A primo impatto una Cena a Tema potrebbe sembrare un carnevale fuori stagione, in realtà dietro a questa iniziativa c’è parecchio lavoro di squadra. Le settimane che precedono l’evento, infatti, vedono l’intera filiale in tutte le sue componenti attivarsi per la sua organizzazione. Il tema della cena viene scelto a votazione tra una rosa di proposte, ed è da qui che comincia l’avventura. Le squadre hanno il compito di fare un salto indietro nel tempo e recuperare, del soggetto scelto, tutte le caratteristiche.

Ad esempio, la squadra ricerca, è entrata nel vivo dei fatti narrati esponendo all’uditorio alcuni dei punti cruciali dell’opera di Cervantes: chi era Alonso Quijano, l’hidalgo spagnolo che stregato dai libri cavallereschi decide di farsi cavaliere errante diventando Don Chisciotte? E cosa spinge Sancho a lasciare la terra per trasformarsi da contadino in suo scudiero e compagno d’avventure?

Poesia e ironia hanno trovato spazio nella rappresentazione della squadra spettacolo che ha dato un volto ed una voce ai personaggi dell’opera, regalando agli spettatori sorrisi e risate.

La cena, del resto, non sarebbe stata tale se non fosse stata accompagnata dalle ottime pietanze preparate dalla squadra cucina. Divisa in due numerosi gruppi, la squadra ha portato in tavola cibi della tradizione spagnola come ad esempio le banderillas de queso manchego, le tortillas de patata, o il dolce leche frita.
L’evento, nato come iniziativa culturale, dà la possibilità ad ogni partecipante di esprimersi nel modo che gli è più congeniale; prendere parte al lavoro di una squadra significa infatti diventare parte attiva e non semplice spettatore dell’attività, significa mettersi in gioco e scoprire il lato ri-creativo della conoscenza.