L’uomo impara ad avere una relazione con se stesso ossia impara a conoscere se stesso.

Impara a conoscere la società in cui vive nei suoi aspetti buoni e nelle sue problematiche.

Impara a relazionarsi con l’Universo di cui non è l’unica espressione di vita, ma di cui fanno parte un’infinità di forme di vita diverse, da quelle più piccole ed invisibili ad occhio nudo, a quelle più macroscopiche con le quali ci relazioniamo.

 

Di questi 3 aspetti oggi ne consideriamo 2:

  • l’uomo in cui rientrano i giovani
  • la Società con una delle sue tante forme di espressione e di relazione qual è lo Sport

 

In questa sessione vogliamo mettere a fuoco l’aspetto positivo, educativo dello sport. Un momento di incontro, di confronto tra due o più persone che entrano in una sana relazione di competizione.

Forse ci è difficile pensare che la competizione possa essere sana.

Per vincere un concorso abbiamo bisogno di una conoscenza speciale.

Per fare carriera abbiamo bisogno di appoggiarci a chi ha più potere.

Per essere amati, ammirati dobbiamo essere sempre giovani e belli perciò dobbiamo ricorrere a pillole per dimagrire, al viagra, alla chirurgia estetica.

Per fare sport dobbiamo…

 

Competere in maniera sana significa non ricorrere a forzature, stratagemmi, trucchi dannosi agli altri e a se stessi, ma significa competere con onestà e lealtà.

La lealtà e l’onestà nascono dal sapere cosa vogliamo da noi stessi e dalla vita, e con quali mezzi vogliamo conseguirlo senza arrecare danni a se stessi e agli altri, o quantomeno riducendoli il più possibile.

 

Viviamo in una società materialista e consumistica con i suoi vantaggi e i suoi svantaggi.

Possiamo considerare vantaggi tutte le comodità che ci offre, e svantaggi il ricondurre il valore e la qualità della vita in relazione al prestigio, all’ambizione, alla celebrità.

 

Durante le Olimpiadi i media hanno spesso sottolineato come gli atleti vincitori nell’antica Grecia avevano diritto a due premi:

  • una corona di alloro per simboleggiare la vittoria, sul capo di chi aveva avuto la capacità di rischiare, di confrontarsi, di mettersi alla prova, di resistere, di vincere sui capricci o debolezze del corpo e della psiche
  • la gratitudine da parte dei cittadini verso il vincitore

Gratitudine per aver dato onore, gloria alla propria città rendendola vittoriosa.

La vittoria di un singolo individuo si trasformava nella vittoria di una società.

Perciò lo sport era un momento di realizzazione individuale e collettiva dove la volontà e la disciplina permettevano all’individuo di prendere coscienza delle sue potenzialità fisiche e psichiche, vincere la paura dando il meglio di sé, vivere il rischio di una sconfitta, vincere la pigrizia, la comodità, lottare con spirito di vittoria.

Conseguire un autodominio del corpo, della mente, delle emozioni.

Inoltre lo sport nell’ambito sociale era elemento di unione nel raggiungimento di un obiettivo comune. La vittoria della città come simbolo di  identità comune.

 

Oggi questi sentimenti si sono molto ridimensionati e ciò che più emerge è il bisogno del prestigio a qualsiasi prezzo. Un prestigio basato sull’istinto di possedere sempre di più e in minor tempo possibile, un prestigio basato sulla menzogna, su falsi ideali: denaro, status, relazioni importanti…..

 

In tutti gli uomini ci sono dei sogni, però rendere concreti questi sogni necessita di molto lavoro e sforzo.

In ogni uomo c’è l’istinto della gloria, dell’onore. Oggi non vogliamo uccidere l’ambizione perché di per sé non è né buona né cattiva, dipende dalla finalità che le diamo. La cosa fondamentale è che dobbiamo educarci a saper collocare l’ambizione verso valori duraturi, ed è questo che Nuova Acropoli vive e trasmette ai giovani.

 

Nuova Acropoli attraverso il volontariato ambientale, sociale, culturale basato sulla filosofia lavora da sempre con i giovani in una palestra di vita in cui ognuno conosce e mette in pratica le proprie capacità; conosce, accetta, e supera le proprie debolezze, vince il proprio egoismo a favore della solidarietà, lavora in squadra vivendo il valore dell’unione e l’importanza delle differenze. Ognuno mette a servizio la conoscenza e l’arte del saper fare collaborando con le Istituzioni, in diverse situazioni ed occasioni.

 

In questo sport che non è solo fisico ma che è anche della mente e del cuore, il giovane volontario acropolitano impara ad essere autentico, libero, perché sa cosa vuole da se stesso, dalla vita, dal mondo in cui vive. Sa trovare il posto giusto per ogni cosa: scuola, lavoro, famiglia, sa divertirsi in modo sano e soprattutto costruisce con perseveranza sogni, per preparare un futuro migliore per sé, per i suoi coetanei, per quelli che verranno.

Dove le priorità non siano il denaro, anche se aiuta.

Né il prestigio né l’ambizione mal diretta per sentirsi vivi e importanti, ma la priorità è l’essere umano con la sua dignità, con il suo ruolo all’interno della società, dove l’amore, la solidarietà, la pace non lasciano il passo alla solitudine, all’indifferenza, alla violenza.

 

Oggi tutti noi ci definiamo pacifisti abbiamo orrore della guerra, del terrorismo ma le nostre orecchie non si stancano mai di ascoltare le stesse tragiche notizie, e come se non bastasse con il telecomando inseguiamo le diverse trasmissioni che mettono il dito nella piaga per fare il loro show.

 

La nostra responsabilità verso i giovani è la coerenza e lo sport deve essere espressione di coerenza.

Conoscersi, sapere cosa abbiamo da offrire, come raggiungere il meglio attraverso l’esercizio perseverante, attraverso lo sforzo, l’impegno con lealtà ed onestà confidando nelle proprie capacità. Questo è quello che la filosofia insegna: l’amore per i valori autentici e duraturi per una società più sana, più evoluta, che cresce perché dà la possibilità ai giovani di crescere, di avere una mente sana in un corpo sano.

 

Nuova Acropoli propone lo sport della filosofia e del volontariato per una crescita armonica tra la mente e il corpo per saper mettere ogni cosa al posto giusto nel momento giusto, per saper dare il giusto valore alla vita.