Vieni, prendi la mia mano.

Te la porgo per portarti verso mondi che oggi intravedi appena. Ti porterò verso la luce, quella luce splendente di Saggezza che sono io stessa. Ti porterò verso l’amore, perché l’amore nasce dal sapere, dal conoscere altre anime, dal preservare l’unione di tutto il creato.

Se guardi i miei occhi, l’ineffabile dolcezza del mio viso, come puoi non accorrere al richiamo della mia mano?

A volte mi respingono. Penso che mi vedano lontana, inaccessibile e mi temono. Chissà, forse credono che non potranno mai arrivare alla mia mano, che mai potranno sapere. Non te ne sei reso conto?

Quando hai letto quei libri che parlavano di bellezza, di onore e di valore, erano le mie dita che giravano le pagine.

Quando hai chiuso i tuoi occhi alla bruttura e il tuo udito alla volgarità, erano le mie dita che accarezzavano la pelle del tuo viso.

Quando, seduto insieme ad un amico, hai notato che sia il parlare quanto il silenzio erano lacci che vi univano inesorabilmente, anelli di quella catena magica che si chiama amore alato, stavi comprendendo ciò che è dare senza chiedere, ricevere senza aspettare, come io do la mia conoscenza.

Quando hai sorriso all’amore e hai sentito che il tuo cuore era lo specchio di tutta la felicità del mondo, stavi stringendo la mia mano, forte, molto forte.

Quando in qualche luogo del mondo, in un salone, tra le rovine di un tempio, sotto le stelle, hai ascoltato le parole del tuo Maestro fino a fonderle nella tua anima e a loro suono hai udito aprirsi le porte del mistero, allora stavi afferrando la mia mano con la forza di un bambino che impara a camminare. Non la lasciare mai!

E quando piangi per ciò che hai perduto, stringila e dà ad un altro la tua mano; forma una catena d’amore, di volontà, di vita, d’intelligenza, di Saggezza.

N.A.