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Inno Nazionale

Scritto il 10 settembre 1847 da Goffredo Mameli e musicato nel novembre dello stesso anno da Michele Novaro, “Il canto degli italiani” viene eseguito per la prima volta a Genova durante una festa popolare. In breve tempo diviene simbolo della lotta per l'indipendenza e l'unità dell'Italia, diffondendosi durante e dopo i moti del 1848.

Il Consiglio dei ministri del 12 ottobre 1946, presieduto da Alcide De Gasperi, adotta l'inno di Mameli come inno nazionale della Repubblica Italiana.

“[…] Su proposta del Ministro della Guerra si è stabilito che il giuramento delle Forze Armate alla Repubblica e al suo Capo si effettui il 4 novembre p.v. e che, provvisoriamente, si adotti come inno nazionale l’inno di Mameli.”

Il 23 novembre 2012 la Legge n. 222 istituisce la "Giornata dell'Unità nazionale, della Costituzione, dell'inno e della bandiera" da celebrare il 17 marzo di ogni anno, giorno della proclamazione dell'Unità d'Italia.

“Fratelli d'Italia, l'Italia s'è desta;
dell'elmo di Scipio s'è cinta la testa.
Dov'è la vittoria? Le porga la chioma
ché schiava di Roma Iddio la creò.

Stringiamci a coorte!
Siam pronti alla morte;
Siam pronti alla morte;
Italia chiamò.

Noi fummo da secoli calpesti, derisi
perché non siam popolo, perché siam divisi.
Raccolgaci un'unica bandiera, una speme:
di fonderci insieme già l'ora suonò.

Stringiamci a coorte!
Siam pronti alla morte;
Siam pronti alla morte;
Italia chiamò.

Uniamoci, amiamoci; l'unione e l'amore
rivelano ai popoli le vie del Signore.
Giuriamo far libero il suolo natio
uniti, per Dio, chi vincer ci può?

Stringiamci a coorte!
Siam pronti alla morte;
Siam pronti alla morte;
Italia chiamò

Dall'Alpe a Sicilia dovunque è Legnano;
ogn’uom di Ferruccio ha il core e la mano;
I bimbi d'Italia si chiaman Balilla;
il suon d'ogni squilla i Vespri suonò.

Stringiamci a coorte!
Siam pronti alla morte;
Siam pronti alla morte;
Italia chiamò.

Son giunchi che piegano le spade vendute;
già l’aquila d’Austria le penne ha perdute.
Il sangue d’Italia e il sangue Polacco
bevè col Cosacco, ma il cor le bruciò.

Stringiamci a coorte!
Siam pronti alla morte;
Siam pronti alla morte;
Italia chiamò.”

Sitografia:

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