MEDIOEVO: un'Età di mezzo o un Mezzo per un'età?

Durante la conferenza "MEDIOEVO: un'Età di mezzo o un Mezzo per un'età?" organizzata presso la nostra sede associativa, Andrea Fazio ha fatto luce con le sue parole su uno dei periodi più bui della nostra storia analizzando le caratteristiche, la storia, le idee dell'uomo medioevale e non solo.

Con la caduta dell'impero romano la società europea sembra dimenticare molte delle conquiste scientifiche e culturali finora conosciute, il potere politico è conteso tra chiesa e nobiltà, l'uomo comune è solo un mezzo per produrre loro beni di sussistenza e di lusso. A lui niente è concesso né la cultura, poiché lasciato analfabeta, né la ricerca del benessere perché sfruttato, vessato e quindi in miseria perenne.

L'angoscia dell'inferno e della mancata salvezza dell'anima lo porta a creare solo false verità come se fosse all'interno di una caverna platonica. Ma il medioevo europeo non è solo oscurantismo, fortunatamente i geni continuano a nascere e le innovazioni non mancano come ad esempio nell'architettura militare e religiosa, i potenti del tempo ne erano interessati e appoggiavano questo e quei tipi di studi che potevano rendere la loro vita più semplice e sicura. Dovremo attendere il Rinascimento per riscoprire tutta la bellezza e la conoscenza perduta e ringraziare gli studiosi arabi e gli amanuensi abbaziali per aver conservato parte di questo sapere.

Nel medioevo classico possiamo trovare molte similitudini con il medioevo prossimo venturo descritto da G. Vacca e già in piccola parte presente nella vita quotidiana. Ieri come oggi il potere politico pare essere monopolizzato dalle grandi potenze mondiali che tengono sotto regime di vassallaggio tutti gli altri stati, l'economia è solo sfruttamento delle grandi risorse dei paesi più poveri, quotazione di beni di lusso e massificanti (chi non ha oggi un cellulare o una TV?!). L'uomo medio è sempre più egoista, egocentrico, maleducato, insofferente ai mali altrui e alla ricerca solo dell'avere tanto con poco, e se è vero che "necessità è virtù" bhè noi l'abbiamo persa proprio del tutto.

Allora oggi il nostro obiettivo vuole essere quello di capire meglio il presente per non essere dei semplici spettatori, per poter "agire" da protagonisti sul nostro futuro, per riuscire a creare un modulo di sopravvivenza, per riscoprire l'uomo, le sue capacità, la sua manualità e il suo essere virtuoso, perché se l'uomo si ritiene ad immagine divina dovrebbe perlomeno provarci ad esserlo ...