Giornata Mondiale della Filosofia 2015

 

ATTI DEL CONVEGNO

“Amore è Rinascita”

27 Novembre 2015 - Sala dei Papi

 

Giulia Cardinale - Responsabile dell'Area Cultura di Nuova Acropoli Roma

Amore è Rinascita: uno stile di vita

Grazie a Nuova Acropoli ho imparato ad amare me stessa, riconoscendo le mie imperfezioni, difficili da digerire; è importante riconoscerle, metterle in gioco e avere una meta, quella di migliorare se stesso; ho imparato ad amare tutto ciò che mi circonda, a scoprire la natura e le sue leggi e a sentirmi parte della natura. Ho imparato ad amare il mondo in cui vivo, a interessarmi dell'umanità di cui faccio parte, a non pensare solamente a ciò di cui ho bisogno, ma anche a ciò di cui ha bisogno la mia famiglia umana. Grazie a Nuova Acropoli ho imparato a impegnarmi e a riscoprire quei valori che non sono stati dimenticati ma che oggi non vengono vissuti. Il mondo oggi ci parla sempre di corruzione, ma anche di giustizia, di salute e benessere, ma vediamo anche tanta violenza e insicurezza. Attraverso la filosofia attiva ho imparato a non rassegnarmi, a continuare a marciare per scoprire sempre di più la bellezza della vita e cercare in mia misura di costruire io la mia esistenza. Ci dà molta gioia sapere che la vita ha una finalità e che non possiamo essere vittime degli eventi né avere una forma di delirio che ci fa pensare di essere gli unici e i migliori, che hanno il diritto di avere ciò che si desidera. Credo che ognuno di noi sia un combattente nella vita e quindi deve saper conquistare ciò di cui ha veramente bisogno. Ognuno di noi ha bisogno dell'amore ma quale tipo di amore?

Quest’opera d'arte rappresenta un amore non sensuale e le ali ci indicano la capacità di elevarsi verso qualcosa di superiore. Io credo che dobbiamo avvicinarci a quel qualcosa di superiore ricercandolo dentro di noi. A che tipo di amore ci riferiamo? A un amore fatto d’impulsi, di attrazione chimica oppure a un amore che si basa sul calcolo, su uno scambio costante? Questo non è vero amore, ma vuol dire dare spazio al proprio egoismo ed egocentrismo. L'Amore con la "A" maiuscola è un'energia che pervade l'universo e che garantisce vita perché dà unione. L'amore è energia che dà vita, perché unisce. Quando invece c'è separazione come questo cuore che si sta disgregando, è perché non c'è amore. La parola amore vuol dire assenza di morte. Empedocle parlava di due grandi forze presenti nell'universo una forza che unisce e una che distrugge ed entrambe sono necessarie se quella distruzione serve a una ricostruzione. Ma se c'è solo distruzione e separazione come ciò che sta avvenendo nei nostri cuori, amore e rinascita non potranno esserci.

"Per ogni fine c'è un nuovo inizio", focalizziamoci su quest'ultima frase: nel momento in cui noi superiamo un'abitudine mentale trasformandola in qualcosa di migliore, noi ci stiamo distaccando da una forma vecchia per costruirne una nuova. E quando nella vita viviamo delle esperienze che ci fanno soffrire, ci deludono, non abbiamo il diritto corale di rinunciare all'amore, perché questa esperienza ci permette di trovare un altro amore, un'altra amicizia, un'altra nuova forza. L'essere umano ha la capacità di rigenerarsi e di rigenerare costantemente. Cos’è l'amore allora?

A me piace il mondo delle favole e il loro linguaggio. L'amore è capacità di accettarsi e di saper accettare l'altro e se c'è accettazione c'è anche la capacità di trasformarsi e quindi di rinascere. La bestia si trasforma in principe grazie all'amore e al fatto di essere stato accettato da Belle e di aver accettato la sfida di trasformarsi. Abbiamo Pinocchio, il burattino che si trasforma in essere umano grazie all'amore di Geppetto ma anche al suo stesso amore nato da tutte le avventure della vita che aveva vissuto come burattino. Il bacio del Principe a Biancaneve e alla Bella Addormentata: ancora una volta l'amore è il protagonista. Cosa risveglia l'amore? La nostra coscienza, la nostra anima. Dunque l'amore è capace di permetterci di ampliare la nostra visione è di tutto ciò che ci circonda. L'Amore è una forza; i latini per indicare la forza utilizzavano la parola “vir” che ha la stessa radice della parola virtù. L'amore dunque è una virtù che ci spinge a reagire e a superare quell’ignoranza che ostacola il flusso della vita e che ci permette di entrare nella corrente della vita che ci esige crescita e un cambiamento costante della coscienza per comprendere chi siamo, da dove veniamo e verso dove andiamo. L'amore con la "A" maiuscola lo possiamo riassumere con l'amore per la conoscenza; la parola filosofia ha lo stesso significato. Se noi amiamo, potremo ampliare la nostra visione e vedere molte più cose belle e non fermarci solo al brutto.

Nuova Acropoli fa della filosofia attiva uno stile di vita e si pone come obiettivo quello di rendere l'essere umano e il mondo un pochino migliori, senza grandi presunzioni, ma impegnandosi tenacemente. In che modo si fa ciò? Innanzitutto educando a vincere l'indifferenza che è uno dei mali più grandi del nostro mondo e stimolando l'interesse a cercare di capire ciò di cui ha bisogno l'essere umano e a impegnarsi a fare questo.

Il volontario di Nuova Acropoli non si impegna a intervenire solo nelle attività di protezione civile, di solidarietà e di ecologia, ma si impegna a fare un'ecologia spirituale con il lavoro quotidiano su se stesso, mantenendo una sede fisica che si trova a Piazza Meucci, aprendola tutti i giorni, dandole vita attraverso i corsi di filosofia che hanno la finalità di migliorare il nostro carattere e la nostra personalità. Ogni filosofo e studioso ci ha detto che ogni cambiamento inizia da noi stessi e se ci piacciono i loro insegnamenti, abbiamo il dovere morale di dare vita a questo pensiero e a metterlo in pratica. È questo l'impegno di ogni volontario acropolitano, ma lo è anche il superare la paura del fallimento, perché essa genera impotenza che ci sta paralizzando ogni giorno di più. Questa è dunque la proposta di Nuova Acropoli, questo è lo stile di vita che mi ha permesso di comprendere che l'amore è rinascita. Abbiamo anche un motto che dice "Essere utili dove necessita", ma per essere utili dove necessita abbiamo bisogno di ricercare ciò di cui c'è bisogno e ciò che possiamo dare; è importante anche coltivare l'amore sottoforma di generosità come la capacità di generare pensieri e sentimenti, azioni utili per noi e gli altri. Per poter essere utili dove necessita è importante imparare a lavorare non solo individualmente, ma anche in squadra perché lavorando in gruppo ci si confronta, ci si misura, si apprezzano le differenze e si cresce imparando dall'altro. Amare è difficile se ci preoccupiamo più di essere amati anziché amare: "La misura dell'amore è amare senza misura" Sant'Agostino. Io ho trovato molto pratica questa frase che afferma che è molto più facile amare se ci si occupa di amare e non pensando quanto l'altro mi debba amare, in base a quello che io voglio, che io esigo. È importante amare per poter rinascere dalle macerie di uno stile di vita borghese che ci annoia, che ci dà un atteggiamento di rassegnazione che è perdente. Noi invece dobbiamo imparare ad amare la vita tutti i giorni e ringraziarla per l'opportunità che ci offre. Molte volte abbiamo anche dei dolori profondi però la cosa importante è che anche dietro una cosa difficile si veda ciò che la vita ci insegna. Vi racconto una storia molto bella, della lontana India dal titolo "C'era una volta un fiume". Si racconta del dio Indra che osservando tutto il mondo, posò il suo sguardo su un fiume che aveva perso la capacità di fluire, di scorrere perché si era abbandonato alla comodità e alla pigrizia e si era abbandonato alla stasi. Le sue acque ristagnavano e non c'era vita. Gi animali non si avvicinavano a quel fiume e neanche gli uomini lo guardavano. Allora Indra misericordioso aiutò il fiume mettendolo davanti ad un ostacolo; gli cambiò tutto il percorso e il fiume fu costretto a muoversi; all'inizio aveva una grande paura ma poi nel muoversi sentì una gioia profonda, perché sentì la gioia della vita che scorreva dentro di lui e divenne ancora più felice nel momento in cui questa sua capacità di muoversi lo portò a dare vita anche agli altri. Gli animali ormai popolavano le sue acque e gli uomini per poter attraversarlo dovettero alzare dei ponti. La vera forza è che qualsiasi cosa ci capita anche la cosa più triste, dobbiamo avere il coraggio di guardarla in faccia e di sapere che ci sta insegnando qualcosa e nel frattempo chiederci che cosa. Noi possiamo farlo. A volte chiudersi in un dolore o prendersela con qualcuno è la cosa più sbagliata perché non si genera amore ma separazione. Frasi di personaggi famosi: Montalcini, Benigni, Einstein. Non dobbiamo pensare che l'essere piccoli sia una giustificazione per non fare nulla. Quante volte sogniamo di stare comodi e preghiamo che nessuna cosa ci disturbi, che non sopraggiunga mai un problema. La vita è movimento! La mente e il cuore devono essere in stretta relazione tra loro.

Chiudo con la frase del Piccolo Principe che ci ricorda che tutto il tempo che noi impieghiamo costruendo, reagendo, soffrendo non è tempo perduto. Il senso di responsabilità è amare ciò che si fa e quando si ama si compie sempre qualcosa di importante.

Tiziana Brigata - Psicologa

Amore è Rinascita: per essere più forti

I miti per me sono delle metafore di realtà profondamente attuali. Tutti voi conoscete Venere, la dea dell'Amore. Venere è una funzione che sorge ancora prima della comparsa di altre divinità. Secondo un mito Venere nasce dal membro di Urano reciso e gettato in mare da Crono. Cosa significa questo? Il membro di Urano nient'altro è che l'espressione della vibrazione creatrice originaria che, collocata nell'acqua, consente di dare forma. Tutta la vita si muove su un gioco di opposti che interagiscono; noi non faremmo nessun movimento se non ci fosse il muscolo che si contrae e quello che si distende. Pensate alla corrente elettrica e al polo positivo e negativo, pensate ai nostri neuroni e alle sinapsi; tutto si muove su una polarità che interagisce. Da lì sorge il movimento. Anche Pitagora asseriva tale concetto; il triangolo quale emblema della integrazione dei due punti dei poli opposti diventa espressione della vita stessa. Venere rappresenta quella funzione che fa in modo che due cose opposte interagiscano. Quando noi ci innamoriamo di qualcuno, non parlo solo di amore tra uomo e donna ma anche tra amici, questo è un sentimento che ci porta a desiderare che quella persona ci stia vicino e che interagisca con noi. Vi siete mai chiesti perché vi trovate di fronte sempre persone similari? Come mai ci troviamo sempre di fronte alle stesse spine pur cercando di cambiare rosa? Ognuno di noi si accorgerà che nella vita attirerà un certo genere di persone; ciò vale soprattutto in amore perché la forza dell'amore all'interno di una coppia è una delle forze più dirompenti e non c'è ragione che tenga. Nella mente noi possiamo dire "Ma no quella persona mi fa soffrire, forse sarebbe meglio evitarla, non fidarsi", eppure c'è qualcosa che ci porta a tenerla vicino a te. Questo nasce perché l'altro diventa il polo opposto in cui devi rispecchiare parte di te stessa; è l'unico modo che noi abbiamo per diventare più coscienti e consapevoli di noi stessi. Porsi di fronte ad uno specchio è l'unico modo che abbiamo per vedere tutto il nostro corpo. L'incontro con l'altro in qualità di opposto con cui interagire è funzionale alla nostra evoluzione come coscienze. Se noi non riconosciamo dentro di noi quel tipo di specchio, non ci conosceremo e quindi incontreremo sempre le stesse spine. Qualcuno disse "porgi l'altra guancia", ciò vuol dire non chiudersi a nuove prospettive e a nuove possibilità; significa che anche se sei ferito non devi fermarti altrimenti ci sarà sempre quella strana parte che si ripete pur cambiando l'attore.

Noi abbiamo nel nostro organismo il 70% di acqua. Un grande studioso di acque, Masaru Emoto, ha scoperto che l'acqua cristallizza in modo diverso sulla base delle vibrazione a cui è stata sottoposta. Vibrazione è anche la parola e questo bel cristallo è il risultato della parola "amore", in tutte le lingue del mondo. I fiocchi di neve sono sempre cristalli armoniosi. Nel momento stesso in cui noi pensiamo positivo, quando amiamo, siamo propositivi e cerchiamo il senso delle cose che ci capitano, noi creiamo armonia dentro e fuori di noi; in caso contrario il cristallo e fortemente disgregante a piena conferma della parola Diavolo che vuol dire separazione. Venere era sposata con Efesto, un titano che forgiava le saette di Giove ossia un'energia forte e propulsiva che genera le nostre intuizioni. Venere è sposa di questo e del senso della vita. Noi possiamo scegliere tra due modi di vivere, o quello di decidere che siamo in mano al caso che detta legge per noi e che siamo divisi in fortunati e meno fortunati, o pensare che tutto ha un senso, che ci sia un sottile filo che collega le cose che ci capitano e che ha come fine ultimo quello di renderci sempre più coscienti e consapevoli. Questa è la reale trasformazione altrimenti noi non siamo i veri attori della nostra vita ma siamo solo spettatori. Venere è l'unica funzione che ci consente di trascendere Marte, ovvero quella funzione che ci porta ad essere determinati e ad agire ma anche a distruggere, ad arrabbiarci, a disgregare. Venere è l'unica funzione in grado di far addormentare Marte. Perché questo? Come si fa a non provare rabbia per coloro che ci fanno del male? Come si fa a perdonare qualcuno che ci uccide un figlio? Come si fa a non essere razzisti nei confronti di chi uccide i nostri amici? L'unica forza che noi abbiamo per trascendere tutto ciò è l'amore. Come dare un senso a tutto quello che oggi sta accadendo? In realtà anche noi nel nostro piccolo ci avviciniamo alla disgregazione tutte le volte in cui invece di trovare le cause di ciò che ci capita, andiamo verso il giudizio che separa. Venere è l'unica forza che ci rende forti perché senza amore abbiamo paura. Io non credo che sia l'odio l'opposto dell'amore, lo è solo in un piano più basso; in un piano più alto il vero opposto dell'amore è la paura perche se abbiamo paura facciamo prevalere il nostro ego e non andiamo avanti. Questo è ciò che potrebbe accadere adesso. In realtà noi potremmo essere molto forti dal punto di vista energetico e spirituale. Non c'è spiritualità senza amore. Spirituale ha come radice il fuoco dell'amore che tutto trasforma. Come possiamo diventare spirituali e trasformare la realtà e le cose che stanno capitando senza amore? Oggi la terra ha bisogno di Amore. Più sono separato dalla mia consapevolezza, dall'amore per me stesso e gli altri e più mi sento solo e più ho paura.

In realtà Esiodo sostiene che Cupido sia nato ancor prima di Venere, agli albori della Terra. È significativo che sia nato come bambino ad indicare i puri di cuore. Puro di cuore non è l' ingenuo ma colui che riesce ad integrare gli opposti e a trasformare le cose. Perchè il cuore è il simbolo dell'amore? Perché non a caso è al centro del nostro corpo, è il nostro sole e irradia i suoi raggi. Cupido ha le ali e quando scocca le frecce nessuno può salvarsi. Ciò indica l'opportunità che ognuno di noi ha di ritrovare parte di sé. Se noi cominciamo a vedere l'altro non come nemico ma come specchio della nostra anima, tutto cambia. In altri miti Cupido è il figlio legittimo di Venere e Efesto o di Marte e Venere, o di Zefiro ed Eris (discordia); l'amore dunque nasce per armonizzare gli opposti. Amore e Psiche è un mito tratto dall'Asino d'oro di Apuleio e rappresenta le tappe che la nostra anima deve compiere per raggiungere la spiritualità; è un percorso fatto di ostacoli che è necessario superare per la nostra crescita. Tra le prove quella di:

1) Separare le diverse sementi. Perché Psiche deve separare? In questo caso la separazione è il senso del discernimento, una delle tappe più importanti che l'uomo deve compiere. Viene aiutata dalle formiche, simbolo della laboriosità. Anche in alchimia la prima tappa era di separare e ci vuole un'opera di laboriosità, costanza, di perseveranza.

2) Prendere lana dorata da pecore carnivore; viene aiutata da una canna. Le canne sibilano: ciò indica il riuscire a ricavare attraverso l'intuito e la voce interna, il tesoro anche dalle situazioni brutte che ci si presentano;

3) Raccogliere l'acqua da una sorgente in cima ad una rupe ripidissima; viene aiutata dall'aquila di Giove simbolo della capacità di sintesi e di una visione oculata e attenta. Prendere l'acqua vuol dire prendere coscienza dei propri bisogni e della purificazione dell'anima attraverso la conoscenza.

4) Scendere nell'Ade e prendere da Proserpina un unguento di bellezza da dare ad Afrodite. Alla fine del suo percorso, poiché Psiche ritiene di non essere bella per l'uomo che ama, decide di usare l'unguento ma in tal modo cade in un sonno profondo. Ciò vuol dire che la vera bellezza non è esterna, ma nasce dalla profondità dei nostri inferi. Non c'è trasformazione reale se non ci sporchiamo le mani cioè se non andiamo nel profondo di noi stessi per cogliere i nostri limiti; da qui si parte per realizzare una vera trasformazione. I nostri limiti possono essere capisaldi per trasformarsi in virtù. Oggi, come non mai, l'amore è fondamentale per essere più forti perché nei momenti di prova e di difficoltà se non c'è amore dentro di noi è estremamente difficile reggere e noi per amare dobbiamo entrare in una logica dove non ci sia più separazione ma dove ogni cosa che accade ha un senso profondo, ogni persona che incontriamo è uno specchio di una parte di noi.

Claudia Galimberti - Scrittrice e giornalista

Amore è Rinascita: nell'educazione

Il mio intervento sarà un po' diverso dal trattare l'amore in sé. Amore è rinascita ed educare è amore. Per una proprietà transitiva dell'uguaglianza dico che educare è rinascere. Oggi nell'ambito del tema pedagogico dell'educazione vorrei mettere in evidenza l'elogio dell'ozio e della fantasia. L'ozio era molto amato dagli antichi; abbiamo "l'elogio dell'ozio" di Ovidio, di Orazio, Seneca nel De Brevitate Vitae considera che gli uomini che spendono tanto tempo in attività futili non vivono e chi vive realmente è il sapiente, quello che sa, che conosce. In questo clima di oggi, tutto è fare, c'è la corsa all'attività e non c'è spazio per pensare, per riflettere, per un momento di stasi dall'attività, l'otium opposto al negotium (attività). L'otium è la parte pensante dell'uomo che all'umanità è stata utile per raggiungere il progresso. Oggi la parte pensante è messa da parte come se l'uomo si riconoscesse non tanto nel riflettere, ma nel fare; ciò fu messo in evidenza dal Bertrand Russell, che nel 1920 scrisse L'elogio dell'ozio proponendo una giornata lavorativa di quattro ore; pensa che la passione per il lavoro possa essere altamente nociva all'uomo e allo sviluppo dell'umanità. Fa tale proposta in un momento in cui, in piena rivoluzione industriale, la differenza tra ricchi e poveri era enorme, si lavorava 12 ore al giorno. Egli riteneva che era più importante riflettere che fare. Qualche anno più tardi lo scrittore Jerome K. Jerome redige un libello intitolato "Il fannulone" e dedica i pensieri oziosi ad una compagna fedele di vita, la sua pipa. Dobbiamo educare i giovani alla riflessione affinché affrontino con più forza la vita. L'Otello di Shakespeare è il tipico esempio dell'azione senza pensiero. L'ozio è dunque un momento di riflessione. Oggi abbiamo dei bambini che devono essere occupati sempre in mille attività ma non hanno un momento di ozio utile a conoscere se stessi. Dov'è lo spazio da dedicare alla fantasia?

Come educhiamo i nostri bambini se non diamo loro la possibilità di riflettere liberamente? La continua attività stimola la competizione e lo spirito competitivo sottintende un'aggressività. Tanti anni fa ci fu un episodio di cronaca nera in cui due adolescenti, Erica e Omar, uccisero la madre e i fratellino; lessi a quel tempo un articolo sull'accaduto nel quale ci si chiedeva se i due ragazzi avessero mai avuto un momento per sé, per imparare a conoscersi. Nell'educazione c'è bisogno non tanto di compiti, di informazione ma di coltivare quella riflessione che fa amare il sapere per il sapere, che diventa un baluardo contro la superstizione, contro l'ignoranza. C'è bisogno di amore per la conoscenza di sé e dell'altro. Oggi sembra che la scuola debba solo preparare i giovani a delle professioni pratiche, la scuola si sceglie solo in base alle possibilità di lavoro che dà. Ma in base a che cosa dobbiamo agire? Verso dove corriamo? Quali passioni avranno i giovani se noi non facciamo rinascere una situazione in cui l'educazione educa al fare e non al pensare? dov'è la fantasia che colora la vita e ci aiuta a vivere? Pensiamo alle favole..io ho un'opinione molto diversa dalla vostra....la madre di Cenerentola è da denuncia al telefono azzurro; e i genitori di Pollicino condannati di omicidio colposo? Eppure i bambini non sono turbati da queste crudeltà. Le favole educano perché c'è una netta distinzione tra bene e male. Oggi bene e male sono appannati, c'è una visione in cui ci sono tanti se e tanti ma. Se tu uccidi un malvivente che entra a casa tua fai bene ecc. La vita è sacra sempre. Ai giovani allora che cosa si insegna se non si riflette su questo? E’ importante imparare ad accettare gli altri e i limiti degli altri. L'educazione passa anche per il sorriso, per l'infinita leggerezza dell'essere a cui noi non siamo più abituati, non siamo più abituati all'attenzione per l'altro, a riflettere su ciò che noi possiamo dare o fare. La nostra libertà nasce dalla coincidenza tra le azioni e la coscienza che abbiamo costruito a poco a poco. Educare alla coscienza che le tue azioni avvengono sulla base della tua etica, questo porta alla rinascita. Pensate alla rivoluzione pedagogica di Maria Montessori; lei pensava prima di agire nei confronti dei bambini e si chinava alla loro altezza. Interpretava il sentimento del bambino e si calava nel loro mondo in un periodo in cui i maestri prendevano a bacchettate i propri studenti al minimo errore da loro commesso. Oggi il mondo della fantasia è importante per bambini e adolescenti perché sognare permette di entrare in un mondo dove c'è solo amore e il coraggio di credere in questi sogni. Ma se prima questi sogni non li abbiamo alimentati non possiamo realizzarli e se non lasciamo spazio alla riflessione non possiamo comprendere che la realtà è la vera finzione da affrontare con coraggio.