A me piace il mondo delle favole e il loro linguaggio. L'amore è capacità di accettarsi e di saper accettare l'altro e se c'è accettazione c'è anche la capacità di trasformarsi e quindi di rinascere. La bestia si trasforma in principe grazie all'amore e al fatto di essere stato accettato da Belle e di aver accettato la sfida di trasformarsi. Abbiamo Pinocchio, il burattino che si trasforma in essere umano grazie all'amore di Geppetto ma anche al suo stesso amore nato da tutte le avventure della vita che aveva vissuto come burattino. Il bacio del Principe a Biancaneve e alla Bella Addormentata: ancora una volta l'amore è il protagonista. Cosa risveglia l'amore? La nostra coscienza, la nostra anima. Dunque l'amore è capace di permetterci di ampliare la nostra visione è di tutto ciò che ci circonda. L'Amore è una forza; i latini per indicare la forza utilizzavano la parola “vir” che ha la stessa radice della parola virtù. L'amore dunque è una virtù che ci spinge a reagire e a superare quell’ignoranza che ostacola il flusso della vita e che ci permette di entrare nella corrente della vita che ci esige crescita e un cambiamento costante della coscienza per comprendere chi siamo, da dove veniamo e verso dove andiamo. L'amore con la "A" maiuscola lo possiamo riassumere con l'amore per la conoscenza; la parola filosofia ha lo stesso significato. Se noi amiamo, potremo ampliare la nostra visione e vedere molte più cose belle e non fermarci solo al brutto.
Nuova Acropoli fa della filosofia attiva uno stile di vita e si pone come obiettivo quello di rendere l'essere umano e il mondo un pochino migliori, senza grandi presunzioni, ma impegnandosi tenacemente. In che modo si fa ciò? Innanzitutto educando a vincere l'indifferenza che è uno dei mali più grandi del nostro mondo e stimolando l'interesse a cercare di capire ciò di cui ha bisogno l'essere umano e a impegnarsi a fare questo.
Il volontario di Nuova Acropoli non si impegna a intervenire solo nelle attività di protezione civile, di solidarietà e di ecologia, ma si impegna a fare un'ecologia spirituale con il lavoro quotidiano su se stesso, mantenendo una sede fisica che si trova a Piazza Meucci, aprendola tutti i giorni, dandole vita attraverso i corsi di filosofia che hanno la finalità di migliorare il nostro carattere e la nostra personalità. Ogni filosofo e studioso ci ha detto che ogni cambiamento inizia da noi stessi e se ci piacciono i loro insegnamenti, abbiamo il dovere morale di dare vita a questo pensiero e a metterlo in pratica. È questo l'impegno di ogni volontario acropolitano, ma lo è anche il superare la paura del fallimento, perché essa genera impotenza che ci sta paralizzando ogni giorno di più. Questa è dunque la proposta di Nuova Acropoli, questo è lo stile di vita che mi ha permesso di comprendere che l'amore è rinascita. Abbiamo anche un motto che dice "Essere utili dove necessita", ma per essere utili dove necessita abbiamo bisogno di ricercare ciò di cui c'è bisogno e ciò che possiamo dare; è importante anche coltivare l'amore sottoforma di generosità come la capacità di generare pensieri e sentimenti, azioni utili per noi e gli altri. Per poter essere utili dove necessita è importante imparare a lavorare non solo individualmente, ma anche in squadra perché lavorando in gruppo ci si confronta, ci si misura, si apprezzano le differenze e si cresce imparando dall'altro. Amare è difficile se ci preoccupiamo più di essere amati anziché amare: "La misura dell'amore è amare senza misura" Sant'Agostino. Io ho trovato molto pratica questa frase che afferma che è molto più facile amare se ci si occupa di amare e non pensando quanto l'altro mi debba amare, in base a quello che io voglio, che io esigo. È importante amare per poter rinascere dalle macerie di uno stile di vita borghese che ci annoia, che ci dà un atteggiamento di rassegnazione che è perdente. Noi invece dobbiamo imparare ad amare la vita tutti i giorni e ringraziarla per l'opportunità che ci offre. Molte volte abbiamo anche dei dolori profondi però la cosa importante è che anche dietro una cosa difficile si veda ciò che la vita ci insegna. Vi racconto una storia molto bella, della lontana India dal titolo "C'era una volta un fiume". Si racconta del dio Indra che osservando tutto il mondo, posò il suo sguardo su un fiume che aveva perso la capacità di fluire, di scorrere perché si era abbandonato alla comodità e alla pigrizia e si era abbandonato alla stasi. Le sue acque ristagnavano e non c'era vita. Gi animali non si avvicinavano a quel fiume e neanche gli uomini lo guardavano. Allora Indra misericordioso aiutò il fiume mettendolo davanti ad un ostacolo; gli cambiò tutto il percorso e il fiume fu costretto a muoversi; all'inizio aveva una grande paura ma poi nel muoversi sentì una gioia profonda, perché sentì la gioia della vita che scorreva dentro di lui e divenne ancora più felice nel momento in cui questa sua capacità di muoversi lo portò a dare vita anche agli altri. Gli animali ormai popolavano le sue acque e gli uomini per poter attraversarlo dovettero alzare dei ponti. La vera forza è che qualsiasi cosa ci capita anche la cosa più triste, dobbiamo avere il coraggio di guardarla in faccia e di sapere che ci sta insegnando qualcosa e nel frattempo chiederci che cosa. Noi possiamo farlo. A volte chiudersi in un dolore o prendersela con qualcuno è la cosa più sbagliata perché non si genera amore ma separazione. Frasi di personaggi famosi: Montalcini, Benigni, Einstein. Non dobbiamo pensare che l'essere piccoli sia una giustificazione per non fare nulla. Quante volte sogniamo di stare comodi e preghiamo che nessuna cosa ci disturbi, che non sopraggiunga mai un problema. La vita è movimento! La mente e il cuore devono essere in stretta relazione tra loro.
Chiudo con la frase del Piccolo Principe che ci ricorda che tutto il tempo che noi impieghiamo costruendo, reagendo, soffrendo non è tempo perduto. Il senso di responsabilità è amare ciò che si fa e quando si ama si compie sempre qualcosa di importante.