Orme d'Amore: Donne nella Storia

 

 

ROMA - Mercoledì 8 marzo, in occasione della Festa della Donna, le volontarie di Nuova Acropoli hanno realizzato una conferenza in omaggio alla donna, ripercorrendo le vite di quattro importanti figure femminili ancora oggi ricordate e ammirate per le loro virtù: Aspasia, Aung San Suu Kyi, Ipazia, Madre Teresa di Calcutta.

 

Aspasia fu una filosofa, nata a Mileto nel V secolo d.C., cresciuta con un’educazione aperta e colta, la quale tuttavia, una volta trasferitasi ad Atene, venne a scontrarsi con la chiusura mentale e la discriminazione femminile della Città d’Oro. Nonostante le difficoltà di una vita “da straniera” e le varie accuse di empietà che gli ateniesi le mossero contro, fu ricordata da alcuni letterati, quali Socrate, Plutarco e molti altri, come una donna eccezionale, saggia e profonda, grazie alla sua forza di spirito e al suo amore per la vita politica. Era malvista dai politici ateniesi perché possedeva tante virtù – si diceva che fosse guidata e ispirata dalla Dea Afrodite (Bellezza) e dalla Dea Atena (Saggezza) – e perché ispirava la figura di Pericle, suo amante e governatore di Atene.

Aung San Suu Kyi, personaggio dei giorni nostri, è una politica birmana attiva per la difesa dei diritti dell’uomo e leader del movimento non violento. Studiò all’estero e viaggiò molto, ma nel 1988 fu costretta a tornare in Birmania per accudire la madre malata, negli stessi anni in cui prese piede un colpo di stato che portò all’instaurazione di una dittatura. Per questo motivo San Suu Kyi decise di prendere parte attiva in politica: fondò la Lega Nazionale per la Democrazia (LND), venne messa agli arresti domiciliari, vinse il premio Nobel per la pace e usò il premio in denaro per realizzare un sistema sanitario ed educativo migliore per la Birmania. San Suu Kyi combatté tutta la vita per la difesa dei diritti umani, arrivando nel 2016 alla nomina di Consigliere di Stato. È considerata oggi come un’icona nobile, paragonabile a Gandhi, Martin Luther King e Mandela e per la sua grazia e la sua capacità di perdonare ha ispirato molti artisti contemporanei. Dimostrò sempre una grande forza interiore, opponendo alla violenza le virtù di libertà, giustizia, gentilezza e bellezza.

Ipazia, nacque ad Alessandria nel IV secolo d.C., momento di massimo splendore culturale della città, ormai centro della cultura e del commercio. È qui che, grazie alle influenze e alle opere di Ammonio Sacca e Plotino, aveva iniziato a diffondersi presto il Neoplatonismo, corrente filosofica che si proponeva di recuperare e attualizzare gli insegnamenti platonici. In un periodo di grandi instabilità sociali e religiose, Ipazia venne avvicinata dal padre Teone, rettore della scuola di Alessandria, agli studi scientifici: viaggiò ad Atene e Roma, sviluppando una saggezza superiore a quella del padre e un amore per la filosofia. Giovane colta e bella, associata anch’essa alle divinità di Atena e Afrodite, aveva una forte vocazione pedagogica e un’infinita generosità, grazie alle quali offriva a chiunque i suoi insegnamenti e le sue conoscenze, trasmettendo ai suoi discepoli della scuola neoplatoniana il valore della libertà di pensiero e il corretto uso della ragione. Provava un intenso amore per la ricerca e aveva una dirittura morale impossibile da piegare, a cui rimase fedele fino alla morte.

Madre Teresa di Calcutta, nacque nel 1910 in Albania. Nonostante non abbia ricevuto un’educazione religiosa a scuola, già a 12 anni sentì la sua prima vocazione, che riuscì a soddisfare solo a 18 anni, prendendo i voti presso le Suore di Loreto. Mandata in India, cominciò ad insegnare alle giovani ragazze di famiglia borghese ma, sentendo il dovere di dedicarsi ai “poveri più poveri”, chiese l’autorizzazione di fondare un suo ordine, che le concessero due anni dopo. Diede così vita alle Missionarie della Carità. Madre Teresa dedicò tutta la vita all’insegnamento e alla cura dei più poveri. Fondò la Casa del Moribondo ospitando le persone troppo povere per essere accolte dagli ospedali e nel 1979 vinse il premio Nobel per la Pace. Visse con coraggio e forza morale, compiendo ogni opera con estrema gioia, fondamentale per restare saldi di fronte alle difficoltà e per comprendere che ciò che si fa è un’opera buona. Tra i suoi insegnamenti, distinse due tipi di povertà: la povertà dalle cose materiali – come la fame –, contrapposta alla povertà spirituale, la povertà del cuore più difficile da curare. Madre Teresa, oggi beatificata e santificata, è simbolo di forza, energia, amore e perseveranza.

Attraverso questi diversi interventi si è voluto regalare il profumo di donne che nella storia, ma ancora oggi, hanno lasciato orme di coraggio e di azione.

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