II Sessione – Sabato 22 gennaio ore 11:00 – 13:00

“LO SPORT: UNO STILE DI VITA”

 

 

 

Moderatrice: Maria Sole Pomara

 

Ieri sera abbiamo ricordato il valore educativo dello sport nella formazione del giovane, sia con l’intervento del Ministero dell’Istruzione rispetto ai progetti svolti e a proposte future, sia nel valore classico della Grecia antica.

 

Un antico filosofo di nome Platone spiegava che la formazione di un buon cittadino poteva avvenire tramite la formazione alla Musica e alla Ginnastica, ginnastica intesa come capacità del corpo di obbedire alla mente.

 

Anche nel Volontariato, come nello sport, bisogna fare i conti con il tempo, con la capacità di concentrazione, con l’efficacia, con la capacità di rinuncia e di sacrificio, la capacità di essere più forte delle proprie debolezze. Anche il volontariato quindi si mette alla prova affinché il corpo obbedisca alla mente

 

Importantissima è stata la testimonianza di Francesco Ortu, campione mondiale di Karate, che ci spiegava due elementi fondamentali nello sport, che valgono anche nella vita:

 

-         il rispetto dei maestri

-         il valore dell’impegno

 

Ma quando lo sport si corrompe? Quando non è più sano? Quando si fa spettacolo, business, commercio? Quando gli atleti divengono cavie da laboratorio, vittime di un mercato?

 

Oggi parleremo di questo pseudo sport, e di come possiamo cambiare una tendenza, parlando del valore sociale dello sport.

“Mens sana in corpore sano: disciplina e salute”: Ercole De Santis, medico dell’ASL RM B e medico volontario dell’Area di Ecologia e Protezione Civile di Nuova Acropoli

Questo intervento nasce dalla mia esperienza di medico di famiglia e di volontario di Nuova Acropoli.

La mia professione mi porta a contatto con la gente, mi fa entrare nelle famiglie, mi permette di conoscere a fondo molte realtà. Durante questi 20 anni di servizio mi sono reso conto che il medico può e deve curare non solo la parte fisica delle persone, ma anche quella psicologica, e la mia formazione filosofica in Nuova Acropoli mi ha consentito di colmare le lacune che da questo punto di vista mi aveva lasciato l’università.

 

Io vengo da una realtà rurale cui erano sconosciute gran parte delle problematiche che affliggono la realtà cittadina. Per noi, all’inizio degli anni sessanta, non esisteva altro sport che il calcio. Non avevamo scuole di calcio, e il nostro campo era la piazza, in inverno, ed un campo appena falciato, in estate. Si correva e si gridava ignorando le regole, ci si sfidava in campo come ci si sfidava e ci si sfotteva, nel tifo quasi manicheo, tra interisti e juventini, con la timida comparsa di qualche milanista. Ci erano ignote le risse tra ultras –ma allora lo erano anche in città - e gli slogan sanguinari di certe scritte sui muri di Roma. Il razzo antigrandine che uccise Paparelli in un derby di 25 anni fa uccise un po’ un’epoca, e trasformò il nostro tifo tanto intenso quanto innocente in una guerra…

continua

“Il doping contro la salute”: Paola Sinibaldi, docente di Patologia Clinica presso l’Università di Tor Vergata, Facoltà di Medicina e Chirurgia, corso di laurea in Scienze Motorie

La dottoressa Sinibaldi, dell’Università di Tor Vergata a Roma, interviene per esporre uno dei problemi più seri dello sport: il doping.

 

L’uso di anabolizzanti è molto frequente sia a livelli amatoriali che tra i professionisti; ormai si usano anabolizzanti solo per apparire e non per uno spirito agonistico.

 

Alcune sostanze dopanti vengono usate in medicina per riequilibrare alcuni fattori, che per qualche motivo si erano dissestati. Ma se queste sostanze vengono utilizzate per stimolare i muscoli, portano a problemi fisici e psicologici.

 

Per prevenire questo comportamento bisogna che fin da bambini, le famiglie educhino i propri figli alla competizione.

 

In Italia e in Francia, il doping è un reato penale (Legge n° 376/00).

“Fitness e Sport”: Vittorio Baldini, responsabile nazionale per la Salute e Fitness e Quadri Tecnici della Federazione Ginnastica d’Italia

 

“ Lo sport come trasmissione di valori per i giovani”: Vittorio Baldini presenta i dati di uno studio dell’Organizzazione Mondiale della Sanità.

 

Dati preoccupanti, che fanno riflettere come negli ultimi tempi, l’attività fisica venga sottovalutata.

 

I tre punti più inquietanti sono:

1.      il 60% della popolazione mondiale è sedentaria o poco attiva;

2.      l’attività fisica è meno praticata dalle donne, nelle aree urbane povere e nelle persone di età avanzata;

3.      si assiste ad un impoverimento dell’educazione fisica nelle scuole.

 

Le scuole dovrebbero dare l’esempio ed educare al moto, ma ciò è sempre più difficile.

 

Praticare sport porta dei benefici e trasmette dei valori molto importanti: la convivenza, la lealtà e il rispetto per l’avversario.

 

Lo sport è anche fondamentale per la salute, a qualunque età e per tutta la vita.

 

Tutti hanno il diritto allo sport, perché tutti hanno il diritto alla salute. Lo sport si può praticare a tutte le età.

 

Io stesso, responsabile dei Quadri Tecnici della FGI ho iniziato a 30 anni quando mi sono reso conto di avere il fiatone dopo aver fatto semplicemente un piano di scale.

 

Tutti possono in qualsiasi momento riprendere ad educare il proprio corpo.

Ognuno di noi lo può fare!

 

<typohead type="4">“Le Olimpiadi del Centenario”: Pietro Mennea, campione olimpionico</typohead>

 

Pietro Mennea, in questa occasione, presenta il suo libro “Le Olimpiadi del Centenario”, il cui ricavato delle vendite andrà interamente in beneficenza.

 

In questo libro Mennea parla delle Olimpiadi di Atene, elogiando i “grandi numeri” (10.000 atleti, 300 discipline, 900 medaglie in palio), e mettendo in evidenza come un appuntamento come le Olimpiadi abbia un costo pari a 7 miliardi per l’organizzazione, e 2 miliardi per la sicurezza (tassa ai cittadini).

 

Negli ultimi decenni lo sport è molto cambiato. Lo sport puro, quello dei valori, oramai è tramontato. Ormai lo sport è solo una questione economica, di interesse economico.

 

Anche lo spirito degli atletici è cambiato. Prima il vero atleta si allenava e si sacrificava per raggiungere un obiettivo, una meta. Oggi, invece, l’atleta pensa solo ai soldi e all’apparire.

 

Ma i valori dello sport continuano a poter essere vissuti, da ogni sportivo, da ogni cittadino:

 

-         amministrare la vittoria

-         superare le sconfitte

-         giocare in squadra, essere affidabili e guadagnare la fiducia degli altri componenti

-         rispettare tanto gli avversari quanto le regole

-         ottenere buoni risultati mediante il sacrificio personale

-         conoscere meglio se stessi ed i propri limiti

CONCLUSIONE

Moderatrice: Maria Sole Pomara

Lo Sport quindi è lo specchio della società.

 

Ieri parlavamo del suo valore classico, ed oggi, tra problematiche economiche, doping, competizioni violente o sleali, rimaniamo delusi di uno Sport che è realmente “figlio dei tempi che viviamo”.

 

Non possiamo però scandalizzarci, questo è anche il problema della Sanità, dei Trasporti, della disoccupazione, della Scuola.

Non possiamo neanche ricoprire d’oro ciò che non lo è, così come non serve a molto amareggiarci e fermarci ad una semplice critica, è necessario trovare soluzioni, e come insegna la Filosofia, essere propositivi.

 

Allora non possiamo permetterci di uscire ora, da questa sala, amareggiati e preoccupati per uno Sport decaduto, è importante ricordare che è ancora in nostro potere vivere lo Sport come formazione umana, essere realmente sportivi.

 

I classici ci danno un bell’esempio di questo con l’immagine di Nike, la Vittoria alata, che tanto spesso troviamo raffigurata sui ponti della nostra bella Roma. Nike è una fanciulla alata, leggera, che sta spiccando il volo.

 

La Vittoria non era rappresentata come un uomo muscoloso e forte, perché i Greci intendevano per “Vittoria” uno stato dell’Anima.

 

Nike non è il successo, il risultato fisico, concreto, la competizione vinta, è svincolata da tutto questo, Nike ci bacia anche nel fallimento, Nike è una vittoria interna, quella vittoria che ogni uomo può provare a conquistare dentro se stesso ogni giorno combattendo un vizio, superando una prova, agendo nonostante la paura, rispettando le regole e le persone vicine, anche se a volte ciò richiede molto sforzo.

 

Nuova Acropoli crede che questo sia un modo per cambiare, non certo il Mondo, e neanche lo Sport, ma sì il nostro modo di vivere il Mondo e lo Sport.