Non vogliamo limitarci a considerare questo andamento come il frutto di scelte politiche ed economiche, ci interessa più che altro capire come nella nostra quotidianità si estrinseca questa problematica e cosa possiamo fare per restituire dignità ad ogni tappa della formazione umana. Il 2012 è stato dedicato a livello europeo all’Invecchiamento attivo ed alla Solidarietà tra Generazioni, proprio perché si percepisce, anche oltre i confini del nostro paese, la necessità di scoprire l’anello mancante nella catena generazionale.

Un importante elemento di partenza è la Comunicazione. 

Nel nostro mondo i giovani stanno con i giovani, gli adulti con gli adulti e gli anziani con gli anziani… risulta anche abbastanza ovvio, poiché è chiaro che si cerca di condividere i panni che vestiamo con chi può comprenderli, ma così facendo, rendendo esclusivo il nostro dialogare, perdiamo una grande opportunità: la Trasmissione, sorella più grande e matura della comunicazione.

Tutta l’evoluzione umana si basa su questa magica parola. Ogni volta che l’essere umano ha compreso, sperimentato qualcosa e ottenuto dei risultati, e lo ha trasmesso, ha permesso a coloro che sarebbero venuti dopo di usare quella conoscenza, approfondirla e scoprire oltre. Così abbiamo imparato a coprirci di pelli, perché qualcuno lo ha fatto per la prima volta, per poi perfezionare l’arte del vestire fino ad arrivare all’abbigliamento come noi lo conosciamo. Qualcuno ha seminato per la prima volta, osservato la crescita di un raccolto, ed oggi abbiamo serre e produzioni svariate; tutto merito della trasmissione, che è indubbiamente avvenuta dal più grande al più piccolo. 

Non si tratta solo di “tecnica”, di trasmettere fredde informazioni; per poter creare bene è necessario procedere anche con un po’ d’arte, con maestri ed allievi.  Questo vuol dire mettere a contatto le generazioni.

Nessuna ricetta letta su internet potrà mai insegnarci come preparare un dolce con una nonna che ha preparato tante merende per figli e nipoti; non soltanto per i segreti che quella donna potrà regalarci, ma per il valore umano che si nasconde dietro un gesto così semplice. Un giovane può dare l’opportunità di riscoprire la bellezza del poter lasciare qualcosa a coloro che verranno e nel frattempo farsi portatore di un’esperienza inestimabile.

Mettere a contatto le generazioni significa anche andare oltre i limiti di differenze personali basate sul passaggio del tempo e della vita sul corpo e sulla mente, per ritrovare un essere umano che ha affrontato difficoltà, momenti felici, coltivato sentimenti, rapporti, lavori, passioni che possono continuare ad essere vivi nei cuori e nella mente di coloro con cui verranno condivisi o perdersi nel buio di una chiusura che non è umana ma gelida e meccanicistica, più idonea a robot dediti alla semplice produzione che ad esseri che hanno partorito l’arte e la cultura che l’umanità può ancora vantare.

Con questo spirito dunque, Nuova Acropoli si fa promotrice quest’anno, attraverso la celebrazione della Giornata Mondiale della Filosofia indetta dall’UNESCO, di un tema quanto mai attuale, per condurre nuovamente ad una riflessione pratica sul nostro mondo, che si traduca in un’azione semplice ed efficace. Sempre alla ricerca di una maniera “attiva” di vivere il pensiero, Nuova Acropoli è già un esempio del messaggio che intende lanciare, vantando la presenza di soci di ogni età armonicamente uniti attorno ad un’unica idea, il valore reale della Filosofia