In occasione della 11^ Giornata Mondiale della Filosofia

Con l’alto patrocinio dell’

Nuova Acropoli Roma

ha presentato

in collaborazione con

Venerdì 7 dicembre 2012, presso il Museo di Roma in Trastevere, si è svolto il convegno “ON/OFF: Generazioni in contatto”, realizzato dall’Organizzazione Internazionale Nuova Acropoli Italia – ONLUS, con il patrocinio dell’UNESCO...

Un dato statistico che fa riflettere si è riscontrato nei partecipanti: ai numerosi adulti presenti si sono uniti altrettanti giovani, in un rapporto che potremmo definire di quasi parità. Un segnale chiaro, ad indicare che il tema dell’Invecchiamento attivo e del rapporto tra generazioni, stimola interesse indipendentemente dall’età anagrafica.

Il convegno è stato articolato in modo da poter dare una visione globale sull’argomento; i quattro relatori intervenuti hanno condiviso le loro esperienze, professionali o personali, creando un mosaico variopinto di riflessioni, consigli e proposte pratiche.

L’ordine degli interventi è stato aperto dalla dott.ssa Giulia Cardinale che ha affrontato il problema dell’invecchiamento attivo chiarendo prima di tutto, cosa si intenda filosoficamente per “invecchiamento” (è vecchiaia solo quella del corpo, che genera rughe e capelli bianchi, o possiamo parlare di vecchiaia anche riferendoci a quell’attitudine disillusa e scoraggiata di chi lascia morire i propri sogni in un cassetto?).

La dott.ssa Cardinale ha quindi illustrato come Nuova Acropoli sia una risposta concreta a questa problematica e come si possa crescere insieme unendo generazioni diverse attraverso il Filo dell’Amore per la Conoscenza (Filosofia). Il conflitto generazionale stesso non esiste, perché unendo in modo armonico l’energia del giovane e l’esperienza dell’adulto si ottiene un’azione generosa, quella del Volontariato.

Il secondo intervento è stato del dott. Ercole De Santis, che ha affrontato il tema del confronto generazionale attingendo tra le proprie esperienze di vita come figlio, come padre e come medico: se un tempo l’anziano era visto dal proprio nucleo familiare come un punto di riferimento, come un fulcro attorno al quale tutti si radunavano raccolti, oggi è considerato un peso, uno scarto, un essere improduttivo che pesa su chi gli sta intorno. Il consumismo, la cultura dell’usa e getta, si è insinuata anche nei legami familiari... L’intervento si è concluso con una provocazione: la ricerca di quella caratteristica interiore che gli antichi greci chiamavano Afrodite d’oro: l’eterna giovinezza. Una giovinezza spirituale, una forma mentis che si ottiene tagliando quell’attaccamento morboso che si ha verso gli aspetti effimeri e perituri della nostra vita.

IlIl terzo intervento è stato della prof.ssa Fiorenza Deriu, che ha posto l’accento sull’importanza del potenziamento degli interscambi di conoscenze tra giovani e adulti affinché si generino sempre più punti di incontro e di crescita reciproca. Ad affiancare questa tesi interessante sono state proposte due realtà già operative:

 

  • Il progetto spagnolo “SECOT” in cui professionisti ormai in pensione mettono a disposizione delle imprese giovani, le proprie esperienze professionali.
  • Il progetto “Nonni e Internet” realizzato dal Comune di Roma, che ha visto il coinvolgimento di migliaia di giovani studenti delle scuole elementari e medie che hanno trasmesso le proprie competenze informatiche ad altrettanti “giovani” nonni.

L’intervento della prof.ssa ha quindi evidenziato che l’anziano, se valorizzato, può rivelarsi una importante bagaglio di esperienze.

L’ultimo intervento è stato a cura del dott. Vincenzo Marigliano che ci ha parlato della longevità, un obiettivo auspicabile, raggiungibile mediante uno stile di vita sano.

Attraverso un’efficace metafora, il professore ha paragonato il nostro fisico all’hardware di un computer. Ipotizzando che la dotazione hardware sia uguale per tutti noi, da cosa dipende la longevità di ciascuno di noi? Dal software che ciascuno di noi ha, ovvero da tutto quell’insieme di informazioni genetiche che ciascuno di noi ha e cosa molto importante, dalla vita che viviamo. Stress, sbalzi d’umore, paure, incertezze e via discorrendo sono tutti aspetti che influiscono sul nostro fisico intaccandolo giorno dopo giorno. Se a questi fattori “emotivi” aggiungiamo fumo, droghe e alcol otteniamo un cocktail di veleni che giornalmente assumiamo.

L’evento ha dato l’opportunità di porre maggiore consapevolezza sul tema dell’anzianità, un tema importante e complesso che se affrontato con coscienza, ci permetterebbe di valorizzare le conoscenze di ieri applicandole oggi, per progettare insieme un futuro nuovo e migliore, giovani e meno giovani, nessuno escluso.