Dalla terra alla storia...

...I nuovi dati dagli scavi archeologici di Collemaggio, Barete e Castel del Monte

 

ll prof. Fabio Redi, docente di Archeologia Medievale, ha tenuto una conferenza con proiezione di diapositive presso l’Aula Magna “V.Rivera” dell’Università dell’Aquila riferendo i dati più significativi della sua recente ricerca in collaborazione con il B.A.P. (Beni Architettonici e Paesaggistici).

 

Collemaggio

La basilica di Collemaggio vede il problema del riconoscimento della presenza di Papa Celestino V alla sua fondazione e nel periodo immediatamente seguente. Alla fine del duecento doveva apparire diversa dall’impianto attuale, lo testimoniano una grossa muraglia con forma poligonale nella parte absidale  che delimitava una cappella e una grossa struttura semicircolare detta “calcara” perché era il luogo dove veniva cotta la pietra calcarea per fare la calce.

Dopo il terremoto del 1703, in questa area della chiesa si impianta un cantiere di restauro dove si cuocevano le pietre venute giù col crollo per ottenere la calce per la ricostituzione.

L’ipotesi che si evince dagli scavi è che la basilica, più maestosa e imponente, avesse cinque absidi, tre navate e il corpo longitudinale maggiormente spostato a nord. Un caso alternativo prevede una struttura a croce benedettina con una sola navata e cinque absidi.

Solo scavi stratigrafici ci potranno permettere di risolvere tali quesiti.

 

Pieve di San Paolo di Barete

Lo scavo, in quest’area, nasce con l’intenzione di verificare se c’è continuità dall’età romana ad oggi. Tale ipotesi potrebbe trovare fondamento in alcuni frammenti recuperati dalla facciata del pieve, tra i quali un fregio alto medievale (VIII-IX sec d.C.), in un’abside romana decentrata rispetto alla struttura della chiesa e in testimonianze presenti nei cataloghi del 1927 delle opere monumentali italiane. Da quest’ultimi risulta che nell’edificio ci fosse un sarcofago attribuito a Flavia Domitilla, figlia di Vespasiano, convertitasi al  Cristianesimo.

 

Piana e Colle San Marco (Castel del Monte)

In questa zona ad un insediamento romano, testimoniato dalla presenza di una gradinata di un tempio, si sostituisce un monastero medievale di cui rimane una torre erroneamente scambiata per una struttura moderna.

L’impianto monastico permise la fondazione di una comunità che si stanziò in case distribuite in modo disomogeneo senza mura difensive. Fu un ritorno alla vita agricola e il villaggio venne abitato fino al XIII secolo quando nacque l’insediamento di Castel del Monte.

A tali conclusioni si è arrivati grazie ai recenti scavi, condotti dal prof. Redi, che hanno riportato alla luce anche una calcara usata per restaurare una chiesa del ‘700, sorta sul monastero medievale.

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