“L’ATOMO DI DEMOCRITO ED IL VUOTO PIENO

con il patrocinio dell’Assessorato alla Cultura

in collaborazione con la Biblioteca civica di Ladispoli

Giovedì 31 maggio si è concluso il Ciclo “4 Giovedì in Biblioteca tra Scienza e Filosofia”, con il 4° appuntamento dedicato a Democrito.

Un’occasione per ricordare che la ricerca della particella di Dio nella materia, non è solo il sogno dei nostri attuali scienziati.

L’incontro in Biblioteca si è sviluppato attraverso la rappresentazione di un convegno scientifico: un ricercatore moderno espone - grazie all’ausilio di un power point -  i traguardi raggiunti dalla scienza nello studio della struttura atomica, partendo dalle prime ricerche di Gassendi, Dalton, Thompson, Rutherford e  Bohr, , ma,  ad un certo punto,  si vede interrotto da un giovane ironico e sicuro di sé, che si presenta come il dimenticato filosofo Democrito.

Il ricercatore non può andare avanti con la lettura della conferenza e si sviluppa un interessante dibattito ove il giovane filosofo esprime le sue idee, confutando le assurde interpretazioni che la storia fece di lui.

Democrito fu un filosofo naturalista, un atomista, un meccanicista, ma mai fu un materialista.

Come Talete e Pitagora, viaggiò verso l’Oriente cercando di contattare quelle scuole che potevano dare risposte alla sua sete di conoscenza.

Spese tutti i suoi averi per questa ricerca.

LA FISICA 

Per convenzione si parla di colore, di dolce, di amaro, in realtà non esistono che atomi e vuoto.

 In verità non sappiamo nulla di nulla, ma a ciascuno l’opinione viene dal di fuori.

Bisogna conoscere l’uomo con questo criterio: che la verità è lontana da lui.

 

 La conoscenza sensibile è basata sulle apparenze, muta da uomo a uomo, muta anche nello stesso uomo a seconda delle circostanze, quindi i sensi non permettono un criterio assoluto del vero e del falso

 

SULL’ETICA CHE DALLA FISICA DERIVA

Il più alto bene per l’uomo è la felicità, questa non risiede nelle ricchezze ma nell’anima sola.

Il bene ed il vero sono identici per tutti gli uomini; il piacere è diverso per ognuno di essi.

Il piacere non è bene in se stesso, bisogna scegliere solo quello che deriva dal bello.

 

 

SUL RISPETTO DI SE STESSI

 Non devi aver rispetto per gli altri uomini più che per te stesso,

né agir male quando nessuno lo sappia più che quando lo sappiano;

ma devi avere per te stesso il massimo rispetto e imporre alla tua anima questa legge: 

non fare ciò che non si deve fare.

Bisogna preferire la fatica all’inerzia

Bisogna moderarsi

E sforzarsi per capire molto, non per ottenere una grande erudizione

 

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