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Marco Aurelio

Marco Annio Vero nasce a Roma nel 121 d.C.. Discendente da una ricca famiglia spagnola, grazie ad una ottima educazione e ad illustri maestri entra in contatto sin da fanciullo con lo Stoicismo. Questa forma particolare di filosofia  consiste in una vera e propria “arte di vivere”, fondata sulla ricerca della conoscenza e sulla pratica delle qualità morali.

“D’una sola cosa devi allietarti ed essere soddisfatto: passare da un’azione all’altra proficue alla società.”

Adottato dall’imperatore Antonino Pio, Marco Aurelio gli succede  a quarant’anni,  dividendo il suo ruolo con il fratello adottivo,  Lucio Aurelio Vero noto per essere meno incline alla virtù e alla temperanza.

Il regno di Marco Aurelio è funestato da invasioni, alluvioni, carestie e terremoti. Ciononostante l’imperatore filosofo mantiene una retta presenza di spirito di fronte alle avversità: gli ideali dello stoicismo sono una continua fonte di ispirazione per sé e per la guida del popolo. Niente turba la predisposizione d’animo di Marco Aurelio! Nonostante l’inclinazione spiccata per lo studio, la riflessione e la meditazione l’imperatore trascorre gran parte della vita sui campi di battaglia, accanto ai soldati, per essere di esempio al suo popolo, sempre fedele a  ciò in cui crede.

“Nulla, infatti, succederebbe a un individuo, se non finisse per giovare al Tutto, né d’altronde qualsiasi natura crea cosa sconveniente al suo disegno.”

È proprio nel bel mezzo delle campagne contro i barbari che Marco Aurelio scrive la sua unica opera: “I Ricordi”, seguendo una pratica raccomandata dai precetti stoici: fare un resoconto obiettivo delle azioni compiute quotidianamente per valutare se sono state conformi alle leggi morali che si è scelto di vivere!

“I Ricordi” sono un vero e proprio dialogo con se stesso; l’imperatore filosofo si esorta, si rimprovera, riflette su errori e mancanze, rammenta a se stesso finalità e scopi della propria opera.

“Sei dotato di ragione? Si. E allora perché non l’adoperi? E se essa fa quel che deve, cosa desideri di più?”

La vera fonte di ricchezza per l’uomo non sono gloria ed onori ma la perfezione della propria anima. È necessario, però, che gli esseri umani si aiutino e si sostengano a vicenda, poiché tutti contribuiscono alla costruzione del Tutto secondo un principio di Giustizia. Nel confronto con gli altri si nasconde la vera crescita e la vera comprensione del mondo, poiché attraverso la relazione ed il dialogo possiamo capire i nostri limiti, imparare ad essere migliori e lasciarci ispirare dalle qualità che riconosciamo in coloro con i quali condividiamo la vita.

“Tutte le volte che vuoi rallegrarti, pensa ai pregi di coloro  che vivono teco: per esempio all’operosità di questo, alla modestia di quello, alla generosità di quell’altro, e così di seguito. Nessuna cosa, infatti, ci allieta come le immagini  delle virtù  che rifulgono nei costumi  degl’individui coi quali viviamo, numerose e simultanee quanto più è possibile.  Occorre quindi averle sempre  presenti nella memoria.”

Bibliografia:

·        Marco Aurelio, I Ricordi, Einaudi, 2003.