STORIA DELLA DIVINAZIONE

In dicembre presso la filiale di Augusta si è tenuta la conferenza “Storia della Divinazione” tenuta da Antonio Crupi. Con questo tema si è voluto indagare su un fenomeno di psicologia religiosa e sociale che rivela l’atteggiamento delle popolazioni antiche su ciò che concerne i rapporti tra il mondo della natura e quello degli dei. Lo studio comparato delle credenze divinatorie ci porta a cercarne la spiegazione non nella fede di una “Provvidenza soccorritrice”, ma nella credenza, diffusa dagli albori della civiltà, di una costante compenetrazione tra sacro e profano. La necessità costante dell’uomo di oltrepassare i propri limiti naturali lo porta al tentativo di conoscere ciò che lo lega al Cosmos e al divino, e a cercare di svelare il proprio destino in modo più completo di quanto gli è stato accordato. Nasce da qui una vera e propria Arte, l’arte divinatoria, la “Mantica” ovvero il cercare di carpire i segreti della Natura e della Divinità tramite l’interpretazione dei “prodigi”. Voli di uccelli, lettura delle viscere e interpretazione dei sogni sono solo alcune delle pratiche “specialistiche” del mantis, ma nel mondo antico grande importanza la ebbero i Santuari sede di Oracoli in cui la divinità si manifestava direttamente agli uomini, luoghi in cui il mantis “lasciava la sua razionalità” per dare spazio al Dio che ne usava la voce per profetizzare. È per i greci il caso di Delfi in cui la Pizia parla in nome di Apollo, o della Sibilla Cumana per i romani. 

Con l’avvento del cristianesimo Santuari come Dodona, Epidauro, Delfi, Palikè in Sicilia, e tanti altri, andarono in rovina perché la “voce del Dio” era divenuta la “voce di demoni dell’inferno”, saccheggiati e abbandonati ne fu così dichiarata la fine (dopo secoli di onorata devozione). Oggi la divinazione sopravvive sotto forma di “superstizione”, ma chi di noi non ha mai tirato una monetina per affidarsi alla “sorte” al fine di farsi indirizzare su un’azione o una qualsiasi altra scelta? I “prodigi” degli antichi non avvengono ancora oggi nei Santuari della fede (vedi ad esempio Lourdes, Fatima)? Dunque cos’è cambiato? Solo i divini protagonisti diremmo adesso, da tanti sono diventati Uno.