L'atomo di Democrito ed il vuoto-pieno

 

Dall’incontro del teatro con la filosofia è nato il ciclo ”Teatrosophia: i giovani incontrano i Presocratici”: un modo nuovo e divertente, per riscoprire la saggezza dei grandi pensatori del passato, che hanno saputo imprimere orme indelebili nella storia, nella scienza, e nel pensiero moderno.

“L’Atomo di Democrito ed il vuoto-pieno” è stato l’argomento dell’appuntamento che ha avuto luogo lo scorso venerdì 28 febbraio nella sede di Ladispoli in via Fiume 108.

Ospiti della serata, due discepoli del filosofo di Abdera, che attraverso un dialogo, ricco di domande e spunti di riflessione, hanno permesso di conoscere il più famoso degli atomisti. I due discepoli hanno svelato curiosità e aneddoti sulla vita di Democrito, spiegando la sua teoria dell’atomo, “mattoncino” elementare della materia e dell’Anima, e illustrandoci la teoria del vuoto e del pieno.

Ma come può Democrito essere ancora così attuale?

Perché ci affascina e incuriosisce, al punto da considerarlo il primo filosofo-scienziato che la storia ci tramanda?

Certo non è solo merito delle moderne ipotesi atomiche, avanzate a partire dal 1800…

Forse riconosciamo al “Filosofo che ride” il merito di aver sintetizzato ed espresso l’essenza sia della materia che dell’uomo. Perché, come nella materia c’è parte indivisibile ed eterna (l’Atomo), così nell’Uomo c’è una parte indivisibile ed eterna (l’Individuo).

 

 

Sempre catturati da tutto ciò che stimola i nostri sensi (dai colori, agli odori alle opinioni), non sappiamo più riconoscere ciò che merita davvero la nostra attenzione: ciò che è unitario e imprescindibile. Sia esso Atomo o Individuo.  E’ normale allora che lamentela, tristezza, depressione, angoscia, disperazione, rancore, rabbia siano parte del quotidiano, fino a dover arrivare ad un aiuto esterno, per non impazzire: manca l’essenziale, urge recuperarlo! Questo fondamento della vita non può vedersi con gli occhi fisici, serve non con molta mente-cuore, cioè riflessione.

In un mondo che corre veloce, in cui sembra più importante apparire che essere, in cui è necessario sapere un pò di tutto, parlare molto ma riflettere poco, occorre tenere a mente uno dei grandi insegnamenti di Democrito:

“Bisogna sforzarsi per capire molto, non per ottenere una grande erudizione”.

Allora forse  inizieremo a fare come lui, cioè a ridere, dato che la Vita ci si  svelerà nella  sua solarità: bella, armonica, innocente, profonda e  giocosa insieme.

 

Per maggiori informazioni visita il sito: Nuova Acropoli

Programma delle attività

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