L'Odissea... come non l'avete mai vista

 
A chiusura dell’estate, Nuova Acropoli ha il piacere di offrire la serata dal titolo “L’Odissea...come non l’avete mai vista”.

Sabato 23 settembre alle ore 18:30 a Ladispoli, sulla spiaggia libera adiacente il DLF, si terrà una serata-omaggio, che racchiude il lavoro di una intera estate in cui i volontari, organizzati in piccoli gruppi, hanno realizzato dei veri e propri laboratori di creatività per apprendere delle nozioni e delle capacità, il tutto con allegria ma anche profondità. Il tema fondante, neanche a dirlo, è l'Odissea, interpretata attraverso letture, sketch e arrangiamenti musicali. 

L'Odissea, come altri testi del resto, ha saputo solcare i confini dello spazio e del tempo… non si sa quando è stata scritta, chi l’ha scritta, né se Omero sia realmente esistito…tutto sembra avvolto dal mistero, ma questo in effetti poco importa.

Ciò che conta è la storia che ci viene narrata. La storia di un uomo come tanti…no vabbè come tanti no: era un re! Il re dell’isola Itaca!.... Però si, un uomo normale, famoso per essere astuto, ma per il resto era normale: aveva una bella casa, una bella famiglia, un figlioletto piccino, Telemaco...un uomo che viene chiamato ad andare in guerra e sapete che fa? Esattamente quello che avrebbero fatto in molti: prova a disertare! Si finge pazzo per evitare di arruolarsi! 

Quando però capisce che non può sottrarsi al destino, al suo scopo, alla sua missione…proprio lui, che è a capo del suo regno e deve dare per primo l’esempio, ebbene quando comprende ciò, parte e va in guerra. Per 10 lunghi anni. Lascia la famiglia, il figlioletto, senza sapere se e quando farà ritorno.

L’Odissea è un racconto più che mai attuale, perché nelle vicissitudini di Odisseo (o Ulisse per dirlo come i latini) possiamo riconoscere noi stessi.

Quanti di noi a scuola, per evitare le interrogazioni, si sono nascosti in bagno o hanno bidonato la lezione? O adesso, quando arriva qualcosa da fare in ufficio, si nascondono dietro il monitor, si fanno un tutt’uno con la tastiera, oppure fingono indaffarati e presi da mille cose da fare pur di evitare quell'incombenza? Beh…è come il fingersi pazzo di Ulisse…. Né più né meno….provare a sottrarsi a un compito.

Adesso però guardiamo anche l’altro aspetto. Riconosciamo in noi l’Ulisse responsabile e che, ligio al proprio dovere, parte per la sua missione. A quello che in oriente chiamano Dharma. Quanti di noi, difronte alla propria responsabilità, hanno saputo mettere da parte il proprio piccolo interesse? Magari per aiutare un amico in difficoltà, abbiamo rinunciato a una partita a calcetto o a una manicure…oppure per il bene della famiglia abbiamo sacrificato un piccolo sogno?

Bene….questo sacrificio viene da sacrum facere, cioè rendere sacra, degna di valore e di essere vissuta, l’azione che stiamo compiendoriconoscerne il valore più grande rispetto a ciò che abbiamo scelto di abbandonare.

Allora anche le vicissitudini di Odisseo acquistano una nuova luce, un nuovo spessore: quello dell'importanza del superamento di sè stessi, della sfida da raccogliere e non da evitare, del riconoscere l'aiuto Karmico nelle situazioni difficili, dell'importanza di vivere una avventura e, ancor più, di avere dei compagni di viaggio!

Nulla di diverso da quanto offerto dalla Filosofia Attiva.