“Conoscere significa penetrare sotto la superficie, allo scopo di giungere alle radici, e pertanto alle cause […]. Conoscere non significa essere in possesso delle verità, bensì andare sotto lo strato esterno e tentare, criticamente e attivamente, di avvicinarsi sempre più alla verità.”

Erich Pinchas Fromm nasce nel 1900 a Francoforte sul Meno. Nella sua produzione letteraria approfondisce con intelligenza ed acume il disagio degli individui, sottoponendo a critica l’età della rivoluzione industriale nel tentativo di tracciare linee di comportamento che possano indirizzare gli uomini verso fini positivi ed altruistici.

“Solo se noi limitiamo la modalità dell’avere, vale a dire del non essere (cioè quella che consiste nel cercare sicurezza e identità aggrappandoci a quanto abbiamo […]), la modalità dell’essere può emergere. “Essere” significa rinunciare al proprio egocentrismo ed egoismo.”

Spinto dalla necessità di dare il proprio contributo per il risanamento della società, Fromm indica nell’asservimento ai beni materiali la causa del decadimento della civiltà e di tutti i mali che da questo derivano. Da qui nasce la contrapposizione tra “l’avere” e “l’essere”.

“Nella struttura dell’avere, la morta parola regna sovrana; nella struttura dell’essere, il dominio spetta all’esperienza viva e inesprimibile.”

Fromm non nasconde le problematiche e le difficoltà del mondo contemporaneo ma sostiene con forza che attraverso la crisi, l’uomo ritrova se stesso ed il senso autentico della vita. Ne risulta un vero e proprio “incoraggiamento alla speranza” che non consiste nell’attendere passivamente che il mondo migliori, ma, al contrario, porre le basi per il contributo del singolo attraverso la ricerca dell’Essere e a discapito della logica dell’Avere.

“Essere attivi significa dare espressione alle proprie facoltà e capacità, alla molteplicità di doti che ogni essere umano possiede, sia pure in vario grado. Significa rinnovarsi, crescere, espandersi, amare, trascendere il carcere del proprio io isolato, essere interessato, “prestare attenzione”, dare.”