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Benedetto Croce

“L’uomo morale non attua la sua moralità se non operando politicamente.”

Benedetto Croce

Per Benedetto Croce, nell’organizzazione di uno Stato, il politico deve tener conto della vita sociale dell’individuo in tutta la sua interezza, poiché tutto è strumento per la politica: le idee, i sentimenti, gli istituti morali e quelli religiosi. Bisogna conoscere gli uomini con le loro virtù e i loro difetti, le inclinazioni e i preconcetti, allo scopo di poterli educare e indirizzare verso la conquista e la riscoperta delle virtù morali. Così come un poeta che insegue stile e metrica senza curarsi dei sentimenti e delle idee non può dirsi veramente un poeta, un uomo politico senza coscienza morale non solo non considera la sua opera un “alto ufficio” ma, soprattutto, non è in grado di guidare altri uomini.

“La politica è un mezzo non un fine.”

Benedetto Croce

L’educazione dell’uomo morale è intimamente legata all’educazione politica, al culto e all’esercizio della virtù affinché egli aspiri ad essere il vir bonusdella tradizione dell’Antica Roma: l’uomo buono che agisce nella società con prudenza e attenzione ma anche con il coraggio di perseguire le proprie convinzioni.

Attraverso lo stretto legame tra politica ed etica anche lo “Stato” assume un significato  nuovo, non più semplice aggregazione di uomini per fini utilitaristici ma “incarnazione dell’ethos umano”: uno Stato in cui regna sovrano il senso del dovere dei cittadini costantemente alimentato e rinnovato da un Ideale di Eticità “sicché il consenso (popolare) non è più o meno forzato, ma si fà pieno ed intero, dal terrore si passa all’amore, dalla “legge” alla “grazia”.

“Il punto essenziale così nella vita di un individuo come in quella di un popolo, il punto che decide l’efficacia di ogni riforma, e di ogni programma e di ogni metodo, il punto a cui, in ultima analisi, si è ricondotti, è poi sempre questo: se vi sia o non vi sia l’anelito all’universale, la disposizione a considerare e a trattare noi stessi come strumenti di un’opera che va oltre noi, il pungolo interiore del dovere, lo scrupolo di coscienza che ci chiede conto del modo in cui adoperiamo il nostro tempo e ci fa arrossire se lo spendiamo in vili pensieri e vili azioni, o quando lo guardiamo scorrere davanti a noi come se non fosse nostro.”

Benedetto Croce

Bibliografia:

·        Benedetto Croce, Scritti  Varii Volume II – Cultura E Vita Morale Intermezzi Polemici, Laterza, Bari, 1955.