A cena con gli Etruschi: un menù di 3 mila anni fa

 

La cena etrusca svoltasi nella sede di Ladispoli di Nuova Acropoli, nella sala delle 9 muse, è stato frutto di un laboratorio estivo.

Ricostruire un banchetto etrusco, realizzare il famoso vasellame di Caere, il bucchero, ricercare la moda, gli strumenti musicali e i cibi del tempo, è stata la sfida dei volontari.

L’intento, per altro riuscitissimo, era quello di riportare, come in un viaggio nel tempo, i presenti in un vero simposio etrusco.

 

Il simposio noto anche come convivio, era un appuntamento molto atteso dalla società, un momento di unione in cui il popolo tutto, banchettava, assaporando i piaceri della tavola e del vino, intonando canti, muovendo passi di danza, recitando carmi e giocando. Il popolo attraverso il simposio poteva quindi, dopo una lunga giornata di lavoro, dedicarsi alle Arti.

Inoltre, durante il simposio, spesso ricorreva un gioco un po’ particolare, da noi oggi frainteso, un personaggio mascherato di nome Phersu, che in etrusco vuol dire maschera, picchiava scherzosamente un prigioniero nudo, azzannato da un cane.

Phersu, la maschera, è la nostra quotidianità, le scelte abitudinarie della vita che bastonano l’anima (il prigioniero nudo del banchetto), non permettendole di esprimersi liberamente.

Anche i Lupercalia e il Mito di Atteone, hanno tracce di questo antico gioco simbolico etrusco, che ricorda la necessità di dedicare più tempo alla propria anima, liberandola da maschere inutili.

Il convivio, era quindi sviluppo di arti e canto di anime.

 

Per maggiori informazioni visita il sito: Nuova Acropoli

Programma delle attività

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