<font face="Garamond" color="#660000" size="7"><b>Visita guidata alle Saline</b></font>

<font face="Garamond" color="#660000" size="7"><b>&nbsp;di </b></font>

<font face="Garamond" color="#660000" size="7"><b>Augusta</b></font>

 

<font face="Garamond" size="4">Giorno 27 settembre 2009 Nuova Acropoli Augusta, in collaborazione con Natura Sicula, ha organizzato una visita guidata presso le ex Saline di Augusta: Regina, Migneco/Lavaggi e la Salina del Porto. Muniti di binocolo e guidati dalle esaurienti spiegazioni della nostra guida, il signor Fabio Morreale, abbiamo potuto osservare, distinguere ed ammirare diverse specie di uccelli migratori.</font>

 

<font face="Garamond" size="4">Un’occasione da non perdere per ammirare da vicino un paesaggio particolarmente suggestivo di ciò che fu per Augusta un’importante risorsa economica.&nbsp; Il lavoro delle saline era tipicamente stagionale da marzo ad agosto. Una giornata tipica dei salinari iniziava la mattina all'alba e proseguiva fino alle 11:00, evitando così il torrido caldo di mezzogiorno; si riprendeva a lavorare nel primo pomeriggio fino alle 17:00. Le saline di Augusta alimentarono il mercato del sale sin dall'ottocento esportandolo, tramite imbarcazioni a vela, in molte regioni d'Italia, nell'isola di Malta ed in Inghilterra. Una caratteristica delle saline come simbolo visivo era il mulino a vento (oggi è visibile solo un rudere), il cui compito era quello di pompare l'acqua del mare affinché il livello delle saline restasse costante.</font>

 

<font face="Garamond" size="4">L’aspetto della zona delle saline è stato modificato più volte per “necessità di sviluppo economico”, sin quando, nel 1979, a causa dell’inquinamento industriale, la produzione del sale marino ad Augusta è stata definitivamente sospesa. Oggi i siti delle ex saline hanno avuto il riconoscimento della Comunità Europea come area protetta, rientrano nelle zone SIC (Siti di interesse comunitario) e ZPS (Zone a protezione speciale), ma nonostante questo l’incuria dell’uomo è ancora molto visibile: dalla presenza di containers abbandonati in mezzo alla vegetazione spontanea, serviti da alloggi temporanei dopo il terremoto, ai cumuli&nbsp; di rifiuti ingombranti abbandonati da “cittadini” insensibili.</font>

 

 

<font face="Garamond" size="4">Per fortuna la natura ha la sua forza e riesce a prendere il sopravvento coprendo in parte le brutture causate dall’uomo, mantenendo le saline un sito che ogni anno permette la nidificazione a moltissime specie di uccelli migratori: Cormorani, Spatole, Aironi, Cavalieri d’Italia, Fenicotteri e talvolta anche Cigni, offrendo ai visitatori uno spettacolo unico!</font>