Visita guidata nel sito archeologico di Megara Iblea

Domenica 26 settembre 2004, è stata svolta un’interessante visita guidata nel sito archeologico di Megara Iblea, a cura dello studioso Sebastiano Leggio.

Un folto gruppo di partecipanti ha seguito affascinato la visita della colonia greca, che evoca ancora, nonostante la vicinanza della zona industriale, splendori di quella che fu l’epoca d’oro per Siracusa e i suoi dintorni.

Megara Iblea si trova infatti a pochi chilometri da Siracusa, verso Augusta.

Come la guida ha ricordato, un archeologo francese, Vallet, chiese due mesi di tempo per effettuare gli scavi ed evitare che la zona venisse devastata dall’impianto industriale che stava sorgendo negli anni 60, e, riuscendo a riportare alla luce questa piccola meravigliosa città, evitò che venisse sommersa per sempre dalle fumanti ciminiere che da essa si possono oggi scorgere.

Megara fu fondata dalla madrepatria Megara Nisea nel VIII sec. a.C. da Lamis, che ebbe buoni rapporti con le popolazioni di Siculi, tanto che il re dei Siculi Iblone concesse la terra su cui fondare la città che in suo onore venne chiamata Iblea.

Due furono i periodi di vita di Megara, quello greco arcaico e quello greco ellenistico; la città fu infatti distrutta due volte: da Gelone tiranno di Siracusa nel V sec. a.C. e dai Romani nel 212 a.C.

Gli scavi mostrano chiaramente questi due periodi su due livelli, tutti gli oggetti ritrovati si trovano presso il Museo Archeologico “P. Orsi” di Siracusa. Particolarmente suggestivi sono il piccolo santuario dedicato non si sa a quale divinità, i resti di un tempio finemente decorato e le terme dell’epoca ellenistica. Le piccole case ed i vari edifici mostrano uno stile di vita essenziale, semplice, che non dimenticava mai l’importanza del contatto con la natura e dei culti sacri.

Il sito che si può visitare riguarda solo un sesto della estensione della città originale, il rimanente deve ancora essere portato alla luce.